lunedì 26 luglio 2010

IL TERZO SEGRETO DI FATIMA

Parlando dei segreti di Fatima durante il viaggio in Portogallo, Benedetto XVI ha dichiarato che " la profezia sul papa ucciso e il macello di cardinali e vescovi riguarda non il passato, ma il nostro futuro prossimo". Grandissima delusione e grande panico per quella parte di curia accomodante, conciliante, buonista e irenista che sino al giorno prima della clamorosa rivelazione di Ratzinger, aveva fatto carte false per far bere all'opinione pubblica che il terzo segreto di Fatima riguardava il passato. E pensare che Segretario di Stato cardinal Sodano, il 13 maggio 2000, nell'annunciare solennemente al mondo la pubblicazione del terzo segreto, spiegando che coincideva con l'attentato al papa del 1981 e le persecuzioni del Novecento, disse: "Le vicende a cui fa riferimento la terza parte del 'segreto' di Fatima sembrano ormai appartenere al passato". Pure il successore Bertone a pagina 79 di un suo volume se ne uscì fuori con un perentorio "L'accanimento mediatico è quello di non volersi capacitare che la profezia non è aperta sul futuro, si è realizzata nel passato, nell'evento indicato (l'attentato al papa). Non ci si vuole arrendere all'evidenza". Ora invece papa Benedetto XVI ci ha spiegato l'esatto opposto, che cioè il terzo segreto riguarda eventi successivi all'attentato del 1981, come l'attuale scandalo della pedofilia e anche eventi che stanno tuttora nel nostro futuro. E' facile intuire lo sconcerto di quella parte di chiesa progressista, tanto severa, inquisitoria e giustizialista con i "colleghi" del passato (vedi il plauso per il mea culpa del papa polacco, cui però l'attuale successore di Pietro prese le distanze), quanto acquiescente, conciliante e omertosa con il clero del presente. E giusto per essere più esplicito, alludendo alla probabilità di un quarto segreto di Fatima sino ad oggi maldestramente occultato dalle gerarchie vaticane, papa Benedetto ha aggiunto che" Quanto alle novità che possiamo oggi scoprire in questo messaggio, vi è anche il fatto che non solo da fuori vengono attacchi al Papa e alla Chiesa, ma le sofferenze della Chiesa vengono proprio dall'interno della Chiesa, dal peccato che esiste nella Chiesa". Che alludesse alla cosiddetta crisi della Chiesa? E' facile intuire che il papa si riferiva ai lupi travestiti da pecore citati dai Vangeli, vale a dire a quella nutrita schiera di falsi ministri di Cristo, che pur operando in seno alla Chiesa, la usano per fini impropri e personali (pedofilia, carriera, arricchimento, etc) e soprattutto per infangarla e delegittimarla dall'interno. "Le sofferenze della Chiesa che si annunciano" dunque, altro non sono che le conseguenze del tradimento perpetrato da non pochi ecclesiastici che hanno preferito consegnarsi ed arrendersi alla logica e alle lusinghe (tentazioni) del mondo, piuttosto che rimanere fedeli al bimillenario Magistero della Chiesa. Ora che il Pontefice ha aperto una porta che molti volevano lasciare chiusa (a dire il vero, già spalancata dalla denuncia che fece nella Via Crucis del 2005 riguardante la molta spazzatura presente nella Chiesa), non sarebbe auspicabile che Benedetto XVI si adoperasse a portare a termine un'operazione di pulizia che non tocchi prettamente la piaga degli abusi sessuali (a detta di molti, il male minore), ma anche nel mettere un freno ai ben più gravi peccati di apostasia e di false dottrine cattoliche, proclamate da troppi ecclesiastici infedeli e impostori?
Gianni Toffali

Clamorose rivelazioni del vescovo di Verona mons. Zenti: il paradiso e l'inferno non esistono!

Clamorose rivelazioni del vescovo di Verona mons. Zenti: il paradiso e l'inferno non esistono come luogo, bensì come condizione creata da se, e che Dio non è un giudice. Sicuramente gli atei, gli agnostici, i miscredenti e i pagani che mercoledì sera 20 gennaio hanno partecipato al confronto sui temi della religione e della razionalità tra l'astrofisica Margherita Hack e il vescovo di Verona, sono tornati a casa rasserenati. Probabilmente qualcuno di loro, prima dell'incontro avrà sicuramente nutrito qualche dubbio circa il giudizio di Dio dopo la morte, l'esistenza del diavolo e delle fiamme eterne. Ma dopo la sensazionale professione di fede del pastore di Verona, hanno avuto la certezza che gli evangelisti, le sacre scritture, la tradizione, i catechismi, e pure il figlio di Dio, mentivano. Poco importa che Gesù abbia ammonito a chi non ascolta la sua parola "Via, lontano da me, maledetti, nel fuoco eterno" (Mt 25,41) o che il Catechismo della Chiesa Cattolica (cap. 214) sentenzi perentoriamente che "Il giudizio finale (universale) consisterà nella sentenza di vita beata o di condanna eterna, che il Signore Gesù, ritornando quale giudice dei vivi e dei morti, emetterà a riguardo "dei giusti e degli ingiusti" (At 24,15), riuniti tutti insieme davanti a lui". Ma a casa felici, sono tornati pure quei cattolici convinti che per meritarsi il paradiso avrebbero dovuto purgarsi qualche "annetto" di purgatorio: il vescovo non l'ha neppure citato. Orsù dunque, se Dio non giudica nessuno, e l'inferno è uno stato mentale, che aspettano i creduloni cattolici a darsi ai profumi e ai balocchi?
Gianni Toffali

CHIESA CATTOLICA, TRADIZIONALISTI E PROGRESSISTI

Qualcuno si sarà chiesto perché Benedetto XVI abbia revocato la scomunica ai quattro Vescovi tradizionalisti ordinati da Mons. Lefebvre. Una risposta potrebbe essere: per liberare risorse spirituali e intellettuali da opporre agli errori dottrinali e liturgici postconciliari. Già Paolo VI nel 1972, appena ebbe sentore che la componente modernista stava deviando dallo spirito originario del Concilio Vaticano II, se ne usci fuori con l'espressione:" attraverso qualche fessura il fumo di Satana è entrato nella Chiesa". Anche Giovanni Paolo II per condannare le devianze dal magistero della fede di non pochi uomini di Chiesa, nel documento Ecclesia in Europa usò l'espressione "apostasie silenziose". Il papa polacco non si limitò alle sole parole, ma scomunicò, per fare un esempio, i propugnatori della cosiddetta Teologia della Liberazione. Se Ratzinger dovesse seguire le orme del suo predecessore, di carne (in odor di eresia) da mettere al fuoco, ne troverebbe a iosa. Per ora, il reintegro dei tradizionalisti, ha il sapore di un preavviso di sfratto alle componenti progressiste che, non è un mistero, all'ombra di San Pietro gli stanno remando occultamente contro.
Gianni Toffali

VITA GODERECCIA

Quarant'anni dopo l'uscita dell'Humanae Vitae, l'enciclica che bocciò la pillola, Papa Ratzinger ha ricordato che " i metodi che impediscono la procreazione di figli snaturano il senso ultimo del matrimonio". Tuttavia non c'era bisogno (si fa per dire) del Pontefice per affermare una verità tanto "banale" quanto lapalissiana che anche i laici avrebbero dovuto far propria, vale a dire che gli atti sessuali coniugali che precludono tramite artifizi meccanici o chimici l'apertura alla vita, inficiano l'essenza stessa del matrimonio. Eppure la cultura dominante laica (che in Italia si legge: esclusione di Dio dalla cosa pubblica), dopo aver addirittura negato l'esistenza di una legge morale naturale insita nella natura umana, è arrivata al punto di legittimare qualsivoglia forma di "giocosità sessuale", anche la più perversa. In parole semplici ha ridotto l'uso della sessualità ad un mero gioco di piacere tra persone che si usano a vicenda. Tra persone sposate, coppie di fatto o single, talvolta le differenze dell'utilizzo sessuale sono minime. L'importante è godere! Della trasmissione responsabile della prole: nessuna traccia. La cultura laica, a riprova della sua componente ideologica (leggasi anti Dio), si è persino spinta a sostenere che "l'amore" tra simili è cosa buona e giusta. Cosa che nemmeno gli animali si sono sognati di praticare. Peccato che la natura non fa sconti a nessuno. Se denatalità, malattie veneree, tradimenti e drammi famigliari impazzano, chiediamo "grazie" alle magnifiche sorti e progressive dell'osannata rivoluzione sessuale di sessantottina memoria laica.
Gianni Toffali

DISCEPOLI "CATTOLICI" DI BELZEBU


Da quando nel 1981 a Medjugorje, un paesino della Bosnia Herzegovina, la Madonna ha iniziato a profetizzare sulle sorti dell'umanità, molti uomini di chiesa hanno liquidato il fenomeno bollandolo come opera di fanatici visionari. Tralasciando la veridicità o meno del fatto specifico, ciò che sfugge, è il fatto che profezie più subdole e difficili da smascherare, non sono come si crede, quelle esterne alla Chiesa, bensì quelle interne. Come noto, false profezie e millenarismi al di fuori della Chiesa vengono diffuse da falsi mistici - veggenti laici, e da tutte quelle forme di religione o di filosofia che si presentano come verità in contrasto col Cattolicesimo. La falsa profezia però, può operare anche all'interno della Chiesa stessa per mezzo di falsi pastori e falsi teologi che predicano "altro" rispetto agli orientamenti del magistero, del Vicario di Cristo e del catechismo. In questo caso è difficile togliere la maschera ai mistificatori, dal momento che rimanendo materialmente all'interno della Chiesa, riescono a smerciare menzogne sataniche confezionate da verità divine dietro l'usbergo dei paramenti sacri e dell'autorità. Le false profezie perpetrate da lupi travestiti da pecore, sono una delle tematiche più gettonate dalla Sacra Scrittura tanto nel Vecchio, quanto nel Nuovo Testamento, poiché rappresentano il pericolo maggiore per la sopravvivenza dell'unita della Chiesa e dell'autenticità del messaggio cristiano. La falsa profezia, vale la pena ricordarlo, è l'attività con cui satana (il primo falso profeta mentitore per eccellenza), tenta mediante l'ausilio dei suoi ministri umani (non importa se in abiti talari o secolari), di distruggere la Chiesa Cattolica. I falsi profeti dei tempi moderni hanno diffuso spropositi di ogni sorta. Giusto per rendere l'idea, ecco alcuni esempi di traviamenti dottrinali, anche se la lista potrebbe continuare all'infinito. I "discepoli di belzebù" hanno: "inventato" la Teologia della Liberazione; appoggiato il pacifismo; dato il via libera all'apparentamento con movimenti politici atei, abortisti, divorzisti e filo gay; negato l'esistenza del diavolo e dell'inferno; asserito che ai fini della salvezza una religione vale l'altra; desacralizzato la liturgia; concesso la comunione ai divorziati e "benedetto" le unioni di fatto. In questo scempio del fai da te, il Pontefice non è stato certo a guardare. Anche se con strumenti diversi della dismessa troppo in fretta ex inquisizione, ha iniziato a scacciare i falsari dal tempio di Dio. Ma molta sporcizia attende ancora di essere incenerita. Dopo Berlusconi spazzino a Napoli, finalmente è giunto il tempo di papa Ratzinger spazzino in Chiesa. Buon lavoro Santo Padre!
Gianni Toffali

DIO È UN'INVENZIONE, PAROLA DI MARGHERITA HACK

Su un quotidiano nazionale l'astrofisica Margherita Hack si è detta rattristata di non poter far da madrina al Gay Pride di Bologna in programma il 28 giugno. La nuova icona dei gay italiani, si è comunque consolata auspicando che "la prossima parata bolognese sarà una ventata di novità". Ligia alla fede cieca nel nulla assoluto, ha poi dichiarato che "la chiesa è la principale responsabile del clima di intolleranza nei confronti dei gay". E con perfetta aderenza alle gettonate teorie agnostico illuministe evoluzioniste di marxista memoria (quelle insegnate nelle scuole pubbliche), ha infine aggiunto che "Dio è un'invenzione, una pura e semplice invenzione per spiegare con l'irrazionale quello che la scienza non riesce a spiegare". Ma quale credibilità scientifica ci può giungere da colei che dopo aver passato la vita con la testa tra le nuvole a circumnavigare tra gli spazi siderali dell'universo (senza tuttavia riuscire a riprodurre un solo straccio di prova attestante l'origine casuale della vita), ha chiuso la carriera planando sulle pulsioni omo di ventri maschili "diversamente orientati"?
Gianni Toffali

LA CONVERSIONE DI MAGDI ALLAM

Magdi Allam si è convertito al cattolicesimo. A parte le accuse di apostasia e tradimento e le minacce di morte che gli sono arrivate dagli adoratori della mezza luna, ciò che maggiormente ha meravigliato, sono state le bordate sparategli addosso da taluni esponenti del mondo cattolico. Evidentemente la convinzione per cui ai fini della salvezza dell'anima, una religione vale l'altra, non è sola prerogativa dei propagandatori del relativismo etico religioso. Eppure aumenta di giorno in giorno il numero dei gonzi che scambiano le religioni per un'insalata russa buona per tutti i palati. Espressione di questa corrente di pensiero è il santone ecumenista new age Giovanotti che in un brano afferma " Io credo che a questo mondo esista una sola grande chiesa che passa da Che Guevara e arriva fino a Madre Teresa, passando da Malcon X, attraverso Gandhi e San Patrignano, arriva da un prete di periferia nonostante il Vaticano". Per fortuna in Italia non tutti credono alle favole e agli asini che volano. "La ragione coniugata alla fede" per ammissione dello stesso Allam, è stato il vero motivo che lo ha spinto a riconoscere nella Chiesa Cattolica e in Gesù Cristo, la Via, la Verità, la Vita. Nelle altre religioni se comparate ai frutti buoni (quali?) che hanno portato in dote all'umanità, al massimo, come dice il Concilio Vaticano II, si possono scorgere solo semi di Verità, ma non la Verità tutta intera che si chiama Gesù Cristo. Unico Salvatore del mondo.
Gianni Toffali

A PROPOSITO DELL’ISCRIZIONE DI LUCIO DALLA ALL’OPUS DEI

Roba da sbellicarsi le budella dalle risate: il cantante più rosso d’Italia, vale a dire l’ospite più gettonato alle feste dell’Unità & Company, si è iscritto nientepopodimeno che: all’Opus Dei! Pazzesco! La notizia sembra uno scherzo d’aprile fuori stagione, eppure Lucio Dalla ha pubblicamente annunciato di essersi iscritto all’associazione cristiana più vituperata e chiacchierata della Chiesa cattolica. Come noto, il movimento fondato in Spagna nel 1928 da San Josemarìa Escrivà de Balaguer con il fine di santificare il lavoro nelle attività ordinarie, è stato sin dall’inizio della sua fondazione, oggetto di attacchi e critiche di ogni genere. Le accuse più ricorrenti sfiorano il ridicolo: lavaggio di cervello, plagio e pratiche di automortificazione (cilicio e cintura di castità). Eppure un castello di imputazioni che in questi anni si è concretizzato con la pubblicazione di centinaia di libri e articoli vomitanti nefandezze di ogni sorta, non è servito a impedire la “conversione” dell’ex amico della falce e del martello. “Amerete il martello che ci ha colpiti perché ha fatto si che si modellasse la bellissima statua che è l’Opera” amava ripetere il fondatore ai suoi fedeli che si lamentavano delle troppe maldicenze. Prova provata che i martelli dell’inquisizione laicista, nulla possono contro l’onnipotenza di Dio. Anzi come Dalla insegna, una martellata ben assestata, può fare miracoli!
Gianni Toffali

L’INIZIATIVA DI FERRARA SULLA MORATORIA PER L’ABORTO

Nei giorni scorsi Giuliano Ferrara ha iniziato una dieta speciale per richiamare l’attenzione sull’idea di indire una moratoria internazione sull’aborto. Proposta lodevole, per un ateo (devoto), però il direttore del Foglio oltre a prendersela con l’attuale cultura laicista e senza Dio (vale a dire quel sistema di pensiero che ha voluto e ottenuto la famigerata 194), dovrebbe innanzitutto lanciare i suoi strali contro il cattolicesimo democratico. Tra i padri fondatori di questa corrente “cattolica” che la Chiesa Gerarchica ha sempre osteggiato a suon di scomuniche, Encicliche e pronunciamenti, figurano personaggi del calibro di Don Murri, Dossetti, Lazzati, La Pira, Fanfani e Andreotti. Il cattolicesimo democratico nato all’interno della Chiesa Cattolica durante la Rivoluzione Francese con l’intento di trovare una modalità di sopravvivenza, senza conflitti con gli Stati nati dalle idee della rivoluzione (e quindi anticattoliche), dopo aver operato per decenni a livello culturale e intellettuale, si concretizzò, prima in forma di corrente minoritaria nel Partito Popolare di don Sturzo, poi maggioritaria nella Democrazia Cristiana. Gli effetti del pensiero democratico non si fecero attendere. Il 10 dicembre 1970, il democratico cristiano Emilio Colombo firmò la legge sul divorzio e nel 1978, il Presidente della Repubblica, quello del Consiglio e i ministri competenti tutti democristiani, votarono compatti la legge che introdusse il diritto d’aborto nell’ordinamento giuridico. Inoltre in tempi recenti, la “cattolica” Rosy Bindi ha tentato di regolamentare le unioni di fatto (coppie gay incluse), e il cattolico “adulto” Romano Prodi in disprezzo delle indicazioni della Conferenza Episcopale che invitava all’astensione dal referendum abrogativo della legge 40, si è orgogliosamente recato alle urne. I veri “e chissenefrega” della vita e della famiglia, non sempre “puzzano” di zolfo! Talvolta di canonica e incenso!
Gianni Toffali

NON BISOGNA OFFENDERE I MUSULMANI CITANDO GESU’. MA ALLORA VA CAMBIATO ANCHE IL CALENDARIO. BASTA 2008 dopo Cristo! SIAMO NEL 1430. ANNOTARE!

Anche quest'anno il principio che sta prendendo piede è uno solo: non offendere. Gesù Bambino nei presepi? Meglio toglierlo, anzi, meglio sostituirlo con un'icona del martire Che Guevara. La parola Gesù nelle canzoncine di Natale? Sostituirla con il termine «virtù». Non è proprio la stessa cosa ma più consono all'ipocrita clima politically correct. E nella recita di fine anno la Natività si può rimpiazzare con la storia di Cappuccetto Rosso o di Maometto e delle sue 4 mogli. Il Natale ormai, grazie ai politeisti che amano tutte le religioni fuorché quella cristiana, rischia di diventare davvero una festa sui generis. Il motivo? Ovvio, per non offendere i musulmani e non creare differenze tra i bambini cattolici e quelli di altre religioni. Un conto è la tolleranza ed il rispetto per tutte le confessioni, altro è la cancellazione di ogni riferimento alle nostre radici cristiane. Di questo passo si andrà verso una deriva nichilista che peserà sul futuro e sull’identità del popolo italiano. Stiamo andando verso una ghettizzazione e una marginalizzazione dei cattolici veramente insopportabile. Ed è ora di dire basta anche a chi con il pretesto della (falsa) laicità sta tentando di distruggere la civiltà cristiana.
Gianni Toffali

PATETICO DALAI LAMA

Da alcune settimane i media italiani altro non fanno che parlare degli incontri del “presunto” Dalai Lama con le rappresentanze politiche ed economiche del nostro paese. La stranezza, non sta tanto nell’assiduità della presenza del leader tibetano in terra cattolica, ma la solennità con cui viene accolto. Manco si trattasse di una vera divinità. Nessuno che si ponga la domanda: ma questo signore insensibile alle temperature polari, è veramente la quattordicesima reincarnazione del primo Dalai Lama morto e defunto nel lontano 1474? Nemmeno uno scettico che gli chieda uno straccio di prova, tutti lo danno per scontato! Buffo no? Il “bello” è che gli stessi incensatori del supposto risuscitato, sono gli stessi che negano l’incarnazione del figlio di Dio. Perché coloro che asseriscono che religione è l’oppio dei popoli nel caso del redivivo “Oceano di Saggezza” se ne stanno zitti zitti? E perché la “tossicodipendenza” riguarderebbe solo il cristianesimo, mentre tutte le altre religioni sarebbero degne di essere “sniffate”?
Gianni Toffali

CAVOLI A MERENDA

Solo la metafora dei cavoli a merenda è in grado di spiegare che c’azzecca il Premio Nobel per la pace con le battaglie ambientali. Papa Ratzinger afferma che “chi ostacola la famiglia formata dalla unione di un uomo ed una donna , impedisce la pace nel mondo”, e nessuno se lo fila. Mentre invece a chi, come Al Gore sostiene che la foca monaca e l’erba cipollina rischiano l’estinzione viene conferito un Nobel. La verità è che l’ideologia ecologista ambientalista, vale a dire quel sistema di pensiero di pagana memoria che attribuisce più importanza agli animali e alla natura che all’uomo, è riuscita a “traviare” importanti strati della cultura contemporanea. Eppure, dovrebbe far sospettare (e non di poco) il fatto che i medesimi propugnatori della salvaguardia del creato sono gli stessi che premono sui governi mondiali affinché varino leggi abortiste, filo gay e di politiche di limitazione delle nascite. Con del buco dell’ozono e dell’effetto serra (che i più importanti istituti di ricerca attribuiscono a cause naturali come le maree e le attività vulcaniche) e dei relativi rischi connessi alla salute, gli ideologi verdi hanno avuto gioco facile nel “terrorizzare” l’opinione pubblica. Il valore della vita e della famiglia tradizionale innanzitutto, il resto viene dopo. Molto dopo!
Gianni Toffali

GIUSTO NON AVER RICEVUTO IL RIDICOLO DALAI LAMA

Nei giorni scorsi il capo dei monaci buddisti tibetani Tenzin Gyazo ha visitato in nostro paese, ma lo stato italiano e il Vaticano non hanno voluto incontrarlo. Mentre è “comprensibile” l’atteggiamento del governo italiano che per motivi di real politik (timore di perdere scambi commerciali) si è arreso al diktat del regime cinese che ne aveva “sconsigliato” l’accoglienza, il diniego di Benedetto XVI è stato più legittimo che mai. Se papa Ratzinger avesse incontrato la quattordicesima reincarnazione del Dalai Lama, avrebbe trasmesso all’opinione pubblica la convinzione che la teoria della metempsicosi o trasmigrazione della anime, sia autentica. Gli italiani, si sa, hanno le idee poco chiare in fatto di religione, basti pensare che il 30% dei cattolici e una percentuale ancora più alta di atei e agnostici credono nelle reincarnazione. Il pontefice ha dunque fatto benissimo a mettere il bastone tra le ruote a quella sottile “eresia” che serpeggia in Europa. La quale vorrebbe attribuire medesima dignità veritativa a tutte le religioni con il chiaro intento di negare la divinità di Gesù Cristo, unico Salvatore del mondo.
Gianni Toffali

MEDJUGORJE

Nell’universo cattolico sta accadendo un fenomeno che viene completamente snobbato dai media laici, e fatto ancor più inquietante (Radio Maria a parte) pure da quelli cattolici. Mi riferisco ai milioni di pellegrini di tutto il mondo che ormai da anni si recano Medjugorje. In questa sconosciuta località della Bosnia Erzegovina, nel lontano 1981 la Santa Vergine apparve a sei adolescenti. I messaggi della Madonna che durano ininterrottamente da 26 anni invitano l’umanità alla conversione, alla preghiera, alla pace e a credere all’esistenza di satana. Per accertare la veridicità dei veggenti, la Chiesa Cattolica ha istituito un’apposita commissione composta da medici e uomini di scienza. Dopo analisi di ogni sorta l’equipe è giunta alla conclusione che i fenomeni riscontrati sui veggenti durante le apparizioni (ad esempio che la lingua vibra, ma non emette alcun suono), non sono scientificamente spiegabili. Il caso Medjugorje ha fatto ulteriormente parlare di se quando i veggenti hanno rivelato che la”Signora” ha affidato loro dieci segreti (tra cui uno terribile che riguarderà le sorti dell’umanità) che dovranno svelare al mondo pochi giorni prima che si avverino. Molti uomini di Chiesa, increduli dinnanzi ad una Madonna tanto “chiacchierona”, quanto “apocalittica” hanno liquidato Medjugorje come un panzana gigantesca per creduloni sempliciotti. Eppure il Cardinal Bertone a pag. 106 del suo Libro “L’ultima veggente di Fatima”, ha dichiarato che circa il caso Medjugorje “tutto è rinviato alle dichiarazioni di Zara dei Vescovi dell’ex Jugoslavia del 10 aprile 1991 che lascia la porta aperta a future in indagini. La verifica deve perciò andare avanti, nel frattempo sono permessi pellegrinaggi privati con accompagnamento pastorale dei fedeli a cui è possibile esprimersi con tutte le forme devozionali”. Agnostici, increduli e scettici hanno poco da sghignazzare: “Hai tenuto nascoste queste cose ai sapienti e agli intelligenti e le hai rivelate ai piccoli”. Miracolo: già duemila anni fa l’evangelista Matteo (cap11, ver 25-27) conosceva le sue “sapientissime” pecorelle ancor prima che nascessero.
Gianni Toffali

DALLA “LETTERA AI REGGITORI DEI POPOLI” DI SAN FRANCESCO D’ASSISI

Certa bibliografia ha dipinto San Francesco d’Assisi come un sempliciotto pacifista che nel tempo libero parlava con gli animali e giocava a scopone con i compagni di merenda della mezza luna. In realtà, i suoi sermoni erano più simili alle scudisciate di Savonarola che ai “volemose ben” del papa buono, della luna, delle carezze e dei bambini. Tra i molti discorsi “dimenticati”, ecco che proferì nell’assai politicamente scorretta Lettera ai reggitori dei popoli: “Considerate e vedete che il giorno della morte si avvicina. Vi supplico perciò di non dimenticare il Signore, assorbiti come siete dalle cure e dalle preoccupazioni di questo mondo, poiché tutti coloro che dimenticano il Signore e si allontanano dai Comandamenti di lui, sono maledetti e saranno dimenticati da lui. E quando verrà il giorno della morte, tutte quelle cose che credevano di possedere saranno loro tolte. E quanto più sapienti e potenti saranno stati in questo mondo, tanto maggiori saranno i tormenti che dovranno patire all’inferno..”. “Antipatico” no? Se le affatto lusinghiere profezie di Francesco si rivelassero vere, ricchi, potenti, sapienti, “assorbiti” e “indaffarati” senza fede, avranno un “grattacapo” in più a cui pensare: meglio una vita da leoni, o un’eternità da “inceneritori”?
Gianni Toffali

MORATORIA INTERNAZIONALE PER L’ABOLIZIONE DELLA PENA DI ABORTO

In un mondo anarchico e individualista dove le provocazioni contro la religione, la morale e l’ordine naturale sono pane quotidiano, un manipolo di intrepidi “amanti della vita” ne ha lanciato una in assoluta controtendenza: l’indizione di una moratoria internazionale per l’abolizione della pena di aborto. Apriti cielo, sul sito WWW. Fratelloembrione.it da cui è partita la petizione più politicamente scorretta d’Italia, oltre ai prevedibilissimi attacchi arrivati dai soliti blog laicisti ed anticlericali, è calata la feroce mannaia della censura mediatica. Strano ma vero, i media nazionali (compresi quelli cattolici) continuamente alla ricerca di scoop in esclusiva e notizie forti da dare in pasto ad un pubblico sempre più addormentato, hanno stranamente “ibernato” l’evento. È tuttavia da mettere in evidenza l’autolesionismo della cultura della vita contemporanea (ad esempio i movimenti e i centri aiuto vita italiani pur sapendo dell’iniziativa, l’hanno ignorata), incapace di individuare azioni concrete di contrasto alla menzogna imposta metodicamente dalla cultura della morte. I cattolici “tiepidi” dovrebbero ricordare che gli “amici di Thanatos” e gli “amanti della morte” non si battono a suon di slogan annacquati ed edulcorati, ma, come dice il vangelo “gridando dai tetti..” (oggi, i nuovi mass media) che l’aborto è omicidio che grida vendetta al cospetto di Dio. A proposito, qualcuno riesce a spiegare perché il colpevole Caino non si deve toccare, mentre l’innocente Abele può essere sterminato senza alcuna pietà? Solo perché lo stabilisce una vecchia legge datata?
Gianni Toffali

L’ODIO ATEO NEI CONFRONTI DEGLI UOMINI DI FEDE

Non c’è nulla da fare: gli atei odiano ogni forma di religione a prescindere dai contenuti dottrinali e dalle coordinate geografiche. Ultima in ordine di tempo è la repressione operata dal regime comunista Birmano sulla pelle di inoffensivi e pacifici monaci buddisti. Se si dovesse stilare una lista delle angherie perpetrate dai regimi dittatoriali atei di tutto il mondo ai danni dei credenti, salterebbero fuori quantità industriali di morti ammazzati. Giusto per fare un esempio, il solo comunismo, figlio degenere della rivoluzione francese e della ghigliottina di Roberspierre, nell’utopico tentativo di realizzare un’improbabile paradiso terrestre democratico, ha causato l’impressionante cifra di cento milioni di vittime. Fortunatamente i regimi marIXisti atei sopravissuti al crollo del muro sono rimasti relativamente pochi: Cuba, Cina, Korea del Nord, Vietnam e Birmania. A parte l’assenza ingiustificata nelle piazze degli sbandieratori pacifisti multicolor a difesa degli oppressi, resta l’enigma dell’origine di cotanto odio ateo nei confronti degli uomini di fede. Ad essere “maligni”, verrebbe quasi da pensare che il padre (poco) nobile dell’ateismo, non sia tanto (come invece erroneamente si crede) la fede nell’uomo e nella ragione, ma quell’essere sulfureo che la Bibbia chiama principe delle tenebre. Se come dice l’evangelista Matteo (7, 15- 23), “dai loro frutti li riconoscerete…” (caterve di martiri) si deve ammettere che gli scaltri figli delle tenebre non hanno certo deluso il loro segreto ispiratore.
Gianni Toffali

IL SEGRETO ISPIRATORE SATANA

Non c’è nulla da fare: gli atei odiano ogni forma di religione a prescindere dai contenuti dottrinali e dalle coordinate geografiche. Ultima in ordine di tempo è la repressione operata dal regime comunista Birmano sulla pelle di inoffensivi e pacifici monaci buddisti. Se si dovesse stilare una lista delle angherie perpetrate dai regimi dittatoriali atei di tutto il mondo ai danni dei credenti, salterebbero fuori quantità industriali di morti ammazzati. Giusto per fare un esempio, il solo comunismo, figlio degenere della rivoluzione francese e della ghigliottina di Roberspierre, nell’utopico tentativo di realizzare un’improbabile paradiso terrestre democratico, ha causato l’impressionante cifra di cento milioni di vittime. Fortunatamente i regimi marxisti atei sopravissuti al crollo del muro sono rimasti relativamente pochi: Cuba, Cina, Korea del Nord, Vietnam e Birmania. A parte l’assenza ingiustificata nelle piazze degli sbandieratori pacifisti multicolor a difesa degli oppressi, resta l’enigma dell’origine di cotanto odio ateo nei confronti degli uomini di fede. Ad essere “maligni”, verrebbe quasi da pensare che il padre (poco) nobile dell’ateismo, non sia tanto (come invece erroneamente si crede) la fede nell’uomo e nella ragione, ma quell’essere sulfureo che la Bibbia chiama principe delle tenebre. Se come dice l’evangelista Matteo (7, 15- 23), “dai loro frutti li riconoscerete…” (caterve di martiri) si deve ammettere che gli scaltri figli delle tenebre non hanno certo deluso il loro segreto ispiratore.
Gianni Toffali

DON RINO BREONI "VIOLENTATO" (purtroppo poco!)

Caro Direttore: fatto gravissimo a Verona: un sacerdote è stato “violentato” da un fedele! Per fortuna lo sventurato don Rino Breoni, abate di San Zeno, la seconda Chiesa più importante di Verona, è stato prontamente e amorevolmente soccorso dal giornale diocesano Verona Fedele che nell’edizione del 5-8-2007 gli ha concesso una paginata per rispondere all’affronto di un “nostalgico” e anonimo parrocchiano che gli aveva chiesto, udite udite: di celebrare la Santa Messa secondo il rito Tridentino. Pazzesco e anacronistico, avrà pensato il solerte sacerdote, manifestamente infastidito da tutto ciò che emana fetore preconciliare. Cosicché, in barba alle disposizione del Motu Proprio papale del 7 luglio 2007 (che giova ricordare concede ai fedeli la possibilità, previa presentazione al proprio parroco di 30 firme, di assistere alla celebrazione della Messa in lingua latina), dopo aver discettato in lungo e in largo sulle magnifiche sorti e progressive della liturgia postconciliare, si è rivolto al fedele con le seguenti testuali parole: “Perché mi chiedi di celebrare con modalità ormai abbandonate e superate? Non puoi sospettare di una sorta di violenza che mi è fatta pur nell’obbedienza che devo a chi ha dal Signore il compito di comporre lacerazioni, scontri, nostalgie ed esperienzalismi discutibili?”. Pazzesco: “l’unto del Signore scaligero” nominato direttamente dall’alto (a proposito può don Rino riprodurre la delega di investitura?) per dirimere le problematiche cagionate dai nostalgici tradizionalisti, si è sentito violentato per una banale legittima richiesta. La feroce critica al Motu Proprio (poiché appare chiaro che la materia del contendere non verteva tanto sulla richiesta del fedele, ma sulle nuove linee guida di papa Ratzinger), assume una valenza ancora più sconcertante se non altro per il fatto che l’j'accuse è stata pubblicata su una testata diocesana che si vorrebbe fedele e umile servitrice della Chiesa Cattolica Romana e saldo punto di riferimento per i cattolici. Se si permette ai pastori “sovversivi” di esibirsi impunemente, quasi con proclami da antipapa, che ne sarà della sorte dei fedeli, a questo punto ormai smarriti?
Amletico dubbio: ma il nostro don, avrà l'audacia di porgere le medesime obiezioni al Santo Padre? Troppo facile proferirle ad un illustre sconosciuto! Ma come diceva un altro più illustre don...chi non ha coraggio...non se lo può dare!!!
Gianni Toffali

PRIMA O POI, IL REDDE RATIONEM, ARRIVA PER TUTTI!

I media nazionali tuonano: “Ragazzi gay fermati dai carabinieri perché si stavano baciando”, apriti cielo, metà italiani starnazzano indignati. Peccato che “non era solo un bacio sulla bocca quello che i due gay si stavano scambiando la notte scorsa nei pressi del Colosseo”, hanno sottolineato i Carabinieri che hanno denunciato la coppia sodomita per “atti osceni in luogo pubblico”. “Baciarsi – hanno tenuto a precisare - “non viola il Codice. Ma in questo caso si è trattato di un atto inequivocabilmente osceno. Il reato sarebbe stato contestato a qualsiasi coppia”. A parte che è confortante sapere che almeno le forze dell’ordine non sono state “contagiate” da quella cultura moderna che in nome dell’emancipazione sessuale post sessantottina ha soppresso ciò che un tempo veniva chiamato comune senso del pudore, la verità è che le lobby omosessuali hanno un forte potere di ascendenza sui media, sugli organi di informazione e sull’industria dello spettacolo. Ci si è mai chiesti come sia possibile che “quattro gatti gay” (da ricordare che gli omosessuali rappresentano un’infima percentuale rispetto alla normalità) riescano a far capolino nella pubblicità, nei film, nell’editoria e ovunque siano presenti grandi platee? Il fine delle lobby gay è chiaro: innanzitutto far credere che il fenomeno dell’omosessualità sia più diffuso di quanto si immagini, in secondo luogo, utilizzare lo strumento della cultura veicolata dai mass media per creare mentalità. Purtroppo non si può non ammettere che tale strategia abbia avuto successo. La cartina di tornasole è rappresentata da quella parte di non pochi italiani che magari pur dicendosi cattolici, si sono schierati dalla parte di chi si lascia andare ad atti contro natura, dimenticando il monito di San Paolo:” Non illudetevi: né immorali, né idolàtri, né adùlteri, né effeminati, né sodomiti, né ladri, né avari, né ubriaconi, né maldicenti, né rapaci erediteranno il regno di Dio”. Parole inequivocabili, eppure, a guardarsi in giro, “l’onda gay” sembra avanzare più che mai. Questione di tempo, prima o poi, il Redde Rationem, arriva per tutti!
Gianni Toffali

PECCATO: PAROLA SCOMPARSA


Peccato: parola scomparsa dal lessico degli italiani! Eppure, è una realtà molto “praticata”, solo che chi pecca, spesso, manco sa di farlo, o meglio: ne è inconsapevolmente indotto. A scanso di equivoci, va ricordato che la scelta di compiere atti contrari al bene, è deliberatamente individuale e soggettiva, ma talvolta la percezione del peccato viene “offuscata” da quelle che Giovanni Paolo II chiamava “strutture di peccato”. Le strutture di peccato sono quell’insieme di norme, di leggi, di comportamenti e di costumi che sotto le mentite spoglie della politica, dell’economia, della democrazia, della libertà e dei diritti individuali nascondono veri e propri attentati al bene e alla moralità pubblica. Accade cosi che a forza di ascoltare quello che i falsi emancipatori dell’umanità, vale a dire coloro che sono subdolamente riusciti a “sdoganare” atti intrinsecamente cattivi (come per esempio l’aborto e l’omosessualità) come conquiste sociali, si è generata una mentalità collettiva ignara del male in cui è caduta. Se non si recupera il senso di Dio che i laicisti hanno estromesso dalla società nascondendosi dietro il paravento della laicità, prepariamoci ad un futuro abitato da viziosi debosciati.
Gianni Toffali

MA LE VIE DEL SIGNORE NON SONO INFINITE?

Caro Direttore, “Cristo ha costituito sulla terra un'unica Chiesa, che si identifica pienamente solo nella Chiesa cattolica e non nelle altre comunità cristiane”. E' quanto afferma il nuovissimo documento redatto dalla Congregazione vaticana per la Dottrina della Fede approvato da Ratzinger. E come reagisce la curia veronese? Invece di prendere umilmente atto, Don Sergio Gaburro, delegato vescovile per l’ecumenismo, all’insediamento del nuovo vescovo, presenta la comunità protestante (il vero oggetto della nota) come rappresentante delle altre Chiese Cristiane. Non pago, dalle pagine dei media veronesi, si permette di stroncare le nuove direttive vaticane liquidandole come “precisazioni che rimettono in discussione le interpretazioni date dal Concilio e che forse le risposte bisognerebbe cercarle di darle tutti assieme e non dare noi una risposta per tutti”. Parole gravissime! A Verona, mai era accaduto che un sacerdote di cosi alto livello istituzionale avesse l’ardire di dissentire pubblicamente e apertamente dal Pontefice. Evidentemente, “protestare” non è esclusiva prerogativa dei protestanti. La chiesa cattolica non obbliga nessuno a rimanere, se non ci si riconosce, non si dice forse che le vie del Signore sono infinite?
Gianni Toffali

CREDENTI E NON CREDENTI. RAGIONE, SCIENZA, FEDE. E IL PRINCIPIO DI INDETERMINAZIONE DI HEISEMBERG

Caro Direttore, come noto, l’umanità è divisa tra credenti e non credenti. I primi credono che l’universo sia stato creato da un’entità superiore, i secondi, frutto di una casuale trasformazione molecolare successiva al Big Bang. Chi ha ragione? Per rispondere a questo non facile enigma, bisogna rivolgersi a tre preziosi strumenti partoriti dalla mente umana: la ragione, la scienza e la fede. Quale mezzo è il più attendibile? Tutti penseranno alla scienza, di fatto, è la meno attendibile. Infatti, nonostante alcune correnti di pensiero, come il scientismo e il positivismo, l’abbiano deificata al rango di oracolo infallibile quale unico metro interpretativo della realtà e dello scibile, va chiarito che essa è in grado di fornire risposte prettamente di tipo tecnico, ma non di senso. Con parole semplici, è capace di spiegare il come, ma non il perché. Eppure, la maggioranza degli atei scarta a priori tanto la ragione quanto la fede, e si “accontenta” di siffatto gretto strumento “minimale”. I credenti invece, senza nemmeno aver bisogno di ricorrere alla fede, colgono con il solo uso della ragione, l’esistenza di un disegno intelligente quale causa prima dell’universo. Domanda: chi crede ciecamente nella scienza, sa spiegare la fonte dell’amore, della bellezza, della poesia, della musica e del viso amabile di un bimbo appena nato? Caos, casualità? Risposta ridicola! Dubbio: che credere o non credere, sia solo una questione di intelligenza?
Gianni Toffali

SANTORO: ALMENO PER UNA SERA, GRAZIE PER AVERCI FATTO SORRIDERE

Fino a pochi giorni fa sapevamo che il Vaticano era responsabile, “solamente”, della diffusione dell’Aids (divieto dell’uso del preservativo) e dell’omofobia (condanna degli atti omosessuali). Ora, grazie alla trasmissione di Santoro, abbiamo, seppur tardivamente, capito che pure il centro di irradiazione della pedofilia mondiale si chiama Chiesa Cattolica. Il cerchio è finalmente chiuso! Che pace, che sollievo, è bello pensare che d’ora innanzi le forze dell’ordine non sprecheranno più risorse, mezzi ed energie a cercare pedofili tra i laici, o “peggio”, tra gli esponenti di altre religioni. E’ immaginabile che a un Imam, a un pastore protestante o a un monaco buddista possa frullare per la testa taluni sconci pensieri? Assolutamente no! Un bambino viene violentato o molestato? Nessuna esitazione. Basterà bussare alla porta della Chiesa più vicina: un uomo in clergyman uscirà, ed il caso sarà risolto! Qualcuno obietterà che la maggioranza degli uomini e delle donne che si sono consacrate a Dio lo ha fatto per amore verso il prossimo. Falso! Qualcun altro risponderà che la carità è sola una misera foglia di fico finalizzata a nascondere ben altri interessi personali. Potere, ricchezza, mondanità, sesso? Chissà, se fosse in vita, che ci risponderebbe quella troppo “indaffarata” Madre Teresa di Calcutta. Santoro: almeno per una sera, grazie per averci fatto sorridere.
Gianni Toffali

IL DEFICIT CULTURALE CIRCA LA CONOSCENZA DEI PRONUNCIAMENTI DELLA CHIESA

Al Family Day, Berlusconi ha asserito che «I cattolici veri non possono stare a sinistra». Prodi ha immediatamente replicato che «Discorsi di questo tipo significano essere totalmente estranei allo spirito cattolico. Essere cattolico o meno è una cosa seria che implica una decisione personale e un’interpretazione della società». Che significa tale asserzione? Forse che la fede individuale può prescindere dalle “decisioni personali pubbliche” anche quando quest’ultime cozzano palesemente contro la dottrina sociale della Chiesa? Come appunto la proposta di legge sui Dico fortemente voluta dal governo in carica. La sensazione è che cattolici che non hanno aderito al Family Day (basti solo ricordare che solo due ministri di questo governo vi hanno partecipato… a proposito, più che manifestare contro se stessi, non sarebbe stato più logico e coerente rassegnare le dimissioni?) si siano lasciati abbindolare dal pensiero moderno, o con le parole del Pontefice “da ogni vento di dottrina”, per cui un’opinione o un’opzione politica, etica o religiosa, vale l’altra. In altre parole: relativismo morale. In larga parte del mondo cattolico si è fatta strada la convinzione che la realtà sia interpretabile e "gestibile" secondo il metro della coscienza individuale. E come la mettiamo se la coscienza è autarchica e autoreferenziale, in pratica, non retta? Vi è inoltre un deficit culturale circa la conoscenza dei pronunciamenti della Chiesa da far rabbrividire. Il risultato è sotto gli occhi di tutti. Gli stessi cattolici che a parole dicono di credere nella comunione sacramentale ed eucaristica della Chiesa, un attimo dopo fuori dalle mura di Dio si schierano a fianco di chi è a favore dell’aborto, del divorzio, dell’eutanasia, della droga libera, del testamento biologico e dei Dico. E non si venga a rispolverare la "favola" del lievito cattolico che avrebbe dovuto (e dovrebbe) fermentare nella compagine laica, perché è accaduto esattamente il contrario, ossia i germi laicisti hanno innegabilmente attecchito e “contagiato” gli stessi fautori che credevano in tale ingenua ed illusoria utopia. Per non rischiare di svendere la Barca di Pietro in nome di un malinteso senso di laicità, i laici devono rimboccarsi le maniche e "lottare" senza complessi di inferiorità. Non si tratta di tornare alle crociate, ma di affermare l'orgoglio di dirsi cattolici.
Gianni Toffali

A GUIDARE LA CHIESA NON SONO LE COMMISSIONI BIBLICHE, MA LO SPIRITO SANTO

Molti si saranno chiesti perché l’uscita del Gesù di Nazareth di Ratzinger abbia avuto, a differenza di altri libri, abbondante risonanza mediatica. Il motivo è tanto semplice quanto inquietante. Per capire quello che è in ballo, bisogna fare un salto nell’Ottocento quando alcuni teologi iniziarono, a parlare di un Gesù mitico e a guardare al Vangelo come semplice fatto di fede. Dopo secoli di interpretazione letterale delle Sacre Scritture, fu cosi introdotto il cosiddetto metodo "storico critico", attualmente applicato in quasi tutti i seminari del mondo. Questo metodo, come ha scritto il Papa nel libro"divenne sempre più nebuloso e prese contorni sempre meno definiti". Basti infatti pensare che non pochi uomini di Chiesa si sono spinti al punto di negare la veridicità dei miracoli e addirittura di mettere in dubbio, sia la divinità che la resurrezione corporale di Gesù. Il risultato di tale discutibile esegesi, è che la Chiesa si è spaccata in modo netto in due "partiti". Da una parte un’ala progressista, più critica e meno "dogmatica" incarnata dal Cardinal Martini (non a caso definito l'anti Ratzinger), dall’altra, quella conservatrice e più cauta dell’attuale Pontefice. Qualcuno si chiederà dove stia la "verità". Se è vero che a guidare la Chiesa non sono le commissioni bibliche, ma lo Spirito Santo, l’elezione del Vicario di Cristo parla da se.
Gianni Toffali

PERSECUZIONE DI ORDINARIA AMMINISTRAZIONE

Sono apparse alcuni graffiti di minaccia e insulti al Pontefice, ai Cardinali Bagnasco e Ruini e il mondo cattolico si è indignato. Se i fedeli conoscessero un po’ meglio i Vangeli, avrebbero invece di che gioire. Gesù in Matteo 5, 11 non preconizzò forse: “Beati voi quando vi insulteranno, vi perseguiteranno e mentendo diranno ogni sorta di male contro di voi per causa mia. Rallegratevi ed esultate”. Nulla di nuovo sotto il sole dunque, ma persecuzione di “ordinaria amministrazione”. Se c’è un motivo per sdegnarsi semmai, riguarda quegli uomini di Chiesa che pur di piacere al mondo e di apparire moderni e democratici, hanno svenduto duemila anni di magistero riducendo il messaggio cristiano a mera attività filantropica. Chiesa crocerossina del mondo. Ma che c’azzeccano le sacre scritture con i sermoni di non pochi sacerdoti sul pacifismo, sull’ecologia, sulla povertà e sul confronto multietnico? Chi predica a buon mercato, naturale venga applaudito dalle masse: non costa nulla e fa “buonisti”. Cristo, si è incarnato con il solo fine di predicare la vita eterna e la salvezza delle anime. Sembra una barzelletta: nel passato avevamo milioni di cristiani martirizzati in odio alla fede, oggi abbiamo migliaia di religiosi “beatificati” per amore alla mondana laicità. Ben vengano dunque ulteriori minacce: segno che non tutta la Chiesa ha smarrito la bussola e soprattutto la fede.
Gianni Toffali

L’INFERNO ESISTE!

Benedetto XVI durante la visita ad una parrocchia romana ha asserito che “poco si parla dell’inferno” aggiungendo che “esiste ed è eterno”. Finalmente! Era ora che il Pontefice ricordasse questo semplice articolo di fede ai sacerdoti che nelle omelie non parlano più dell’aldilà e soprattutto che rifuggono dal pronunciare una parola che è diventata tabù: inferno. Eppure a taluni “smemorati” sarebbe bastato rileggere il Catechismo della Chiesa Cattolica dove al paragrafo 1035 si afferma che “ La Chiesa nel suo insegnamento afferma l’esistenza dell’inferno e la sua eternità. Le anime di coloro che muoiono in stato di peccato mortale, dopo la morte discendono immediatamente negli inferi, dove subiscono le pene dell’inferno, il fuoco eterno”. L'errore dottrinale della "teologia moderna" è l'aver fatto credere, tanto ai laici quanto ai religiosi, di essere talmente buoni da non meritare altro che il paradiso. Oltre al fatto che si è insinuato una sorta di dogma “alternativo” e cioè la negazione di quella realtà che la fede lega all’inferno: il peccato! Se non si crede al concetto di peccato, naturale poi, non credere nemmeno alla possibilità della dannazione eterna. Speranza vana: buonisti ed auto indulgenti, sono avvisati.
Gianni Toffali

TRAGEDIA DI ERBA: LA FORZA DEL PERDONO

Il noto teologo don Gino Rigoldi commentando il perdono dell'ex catechista Sig. Castagna ai carnefici dei suoi famigliari, ha asserito che “ il perdono da cristiano superman non convince, questi slanci non sono giusti, non funzionano, il perdono in automatico non esiste, non è giusto, non è umano, non è autentico”. Parole davvero insolite per un uomo di Chiesa. I cattolici (per i laici, il discorso è altro) che hanno invece preferito “allinearsi” alle esternazioni grondanti d’odio e vendetta del genero mussulmano Azous, dovrebbero sforzarsi di capire che “anche se per l’uomo sembra impossibile soddisfare l’esigenza del perdono, il cuore che si offre allo Spirito Santo può, come Cristo, amare fino all’estremo della Carità, tramutare la ferita in compassione, trasformare l’offesa in intercessione”. Non comprendere queste elementari verità cristiane espresse con chiarezza dal Catechismo della Chiesa Cattolica, significa accettare quell’idea di giustizia sommaria, tanto praticata nella quasi totalità dei paesi della mezza luna.
Gianni Toffali

SCISMI, DEVIAZIONI ED ERETICI PROGRESSISTI

Nell'ultima udienza generale di Mercoledì Papa Ratzinger ha citato alcune frasi della lettera di Giuda Taddeo in cui si usano parole forti contro chi provoca divisioni nella Chiesa. "Coloro che prendono pretesto dalla Grazia di Dio per scusare la propria dissolutezza e per traviare altri fratelli con insegnamenti inaccettabili, introducendo divisione all'interno della Chiesa sotto la spinta dei loro sogni" ha detto il Pontefice "Giuda li paragona addirittura agli angeli decaduti che si sono incamminati per la strada di Caino, empi, sobillatori pieni di acredine e impostori privi dello Spirito".
Dalle durissime parole, appare chiaro Papa Ratzinger è al corrente che, tanto dentro quanto fuori dalla Chiesa, si annidano falsi cattolici (sia laici che religiosi), che volontariamente distorcono e strumentalizzano la dottrina della Chiesa con il solo fine, appunto, di dividere la Chiesa.
La finalità degli “ingannatori” sarebbe quella di creare una sorta di Chiesa parallela le cui “regole” non sarebbero più stabilite dalle gerarchie cattoliche e dal Santo Padre, ma decise in base alle opinioni della maggioranza di fedeli e sacerdoti. Un tentativo simile, giova ricordarlo, avvenne negli anni ottanta, quando il sacerdote teologo Hans Kung fondò in Austria il movimento Noi siamo Chiesa. Dopo alcuni tentativi di esportazione all’estero, il movimento dei cattolici del dissenso venne stroncato (e il suo propugnatore, ridotto alla stato laicale) su sollecitazione di Giovanni Paolo II, dall’ex prefetto del Sant’Uffizio per la Dottrina della Fede, Cardinale Joseph Ratzinger. Le “uscite” di queste ore da parte di un noto sacerdote in tema di eutanasia, costituiscono l’esempio più acclarato. Evidentemente, scismi e deviazioni non smettono mai di covare, nemmeno all’ombra di sacrestie, campanili e seminari.
Gianni Toffali

A PROPOSITO DI SCIENZA E FEDE (BOIATE DI ODIFREDDI)

In questi giorni a Verona il matematico e scrittore Piergiorgio Odifreddi nell'ambito degli appuntamenti culturali Sorsi d'autore, ha affrontato il rapporto tra fede, cultura, ragione e scienza. L'ospite ha esordito elogiando la positività dei progressi scientifici e tecnologici a favore dell'umanità, ma, in coda venenum, ha però chiuso l'intervento sparando a zero contro la Chiesa Cattolica. "Questa religiosità diffusa - ha asserito Odifreddi - contribuisce ad una mentalità che rende difficile accettare le scienze, perché la scienza non ammette miracoli…il cattolicesimo a differenza delle altre religioni non convive bene con la scienza perché è dogmatica, e la maggior parte di questi dogmi sono incomprensibili alla ragione. Per essere scientifiche le cose devono essere riproducibili. Non è un caso che tra gli scienziati credenti, siano pochissimi i cattolici, la maggior parte sono protestanti ed ebrei: credo si spieghi con l'abitudine di questi a non avere intermediazioni, a leggere i testi, una forma di indagine diretta più simile alla ricerca scientifica". Breve replica. 1) Circa i miracoli, bisogna ricordare che le commissioni incaricate di accertare la soprannaturalità delle guarigioni o altri inspiegabili eventi (liquefazione del sangue di San Gennaro) sono costituite essenzialmente da medici e scienziati assolutamente laici. 2) I dogmi non concernono verità scientifiche, ma di fede e morale, ecco per cui, per esempio, il dogma della Trinità non è comprensibile dalla ragione, ma reso luminoso esclusivamente dalla fede. 3) Molti scienziati non si dichiarano cattolici (a parte il prof. Zichichi che non ha mai fatto mistero della sua fede in Gesù Cristo), per il semplice motivo che, non è un mistero, le lobby scientifiche e taluni istituti di ricerca, " intralciano" palesemente chi si professa cattolico. 4) Chi studia i testi sacri non fa ricerca scientifica, ma semmai, esegesi e filologia. Il non facile rapporto tra fede, ragione e scienza non sta tanto nell’invasione di competenze della Chiesa Cattolica in un territorio che non le spetta (accuse molto gettonate dall'attuale cultura moderna...), ma piuttosto nella "superbia" di talune “strutture filosofiche” che si rifanno allo scientismo, all'illuminismo e al positivismo. Vale a dire a quelle correnti di pensiero dell'otto - novecento che dopo aver rimosso Dio e la fede dallo scibile umano, hanno riposto le speranze dell'umanità, unicamente nelle magnifiche sorti e progressive della ragione e della scienza. Ci sarebbe fiumi di parole da sprecare sulle conseguenze di certe applicazioni scientifiche lasciate in balia di se stesse. Non basta aver mosso qualche passo sulla luna per tributare alla scienza virtù taumaturgiche ed infallibili: Hiroshima, Nakasaki e le tante altre vittime delle cosiddette bombe intelligenti, smentiscono questa ipotesi. Se invece la scienza avrà l'umiltà di misurarsi e confrontarsi con la sapienza e i consigli suggeriti dalla Chiesa Cattolica e dalle altre confessioni religiose, allora si che l'umanità potrà forse tornare a sperare e sorridere senza l'incubo di futuri scenari apocalittici che già si profilano sull’orizzonte.
Gianni Toffali

A VERONA DIBATTITO INCENTRATO SULLA CRISI DEI CATTOLICI E DELLA DEMOCRAZIA CRISTIANA (BOIATA PROGRESSISTA)

Nei giorni scorsi i Movimenti per l’Ulivo veronesi hanno organizzato a Verona un dibattito incentrato sulla crisi dei cattolici e della democrazia cristiana a cui hanno partecipato importanti personaggi della cultura e della politica italiana. Punto di partenza della serata è stato il nuovo libro di Scoppola "La democrazia dei cristiani". Lo storico cattolico dopo un breve excursus sulle cause della disintegrazione della democrazia cristiana, si è avventurato sul delicatissimo terreno dei rapporti tra Chiesa e politica, parlando di "sconfinamento e ruinizzazione" della Chiesa nella società civile e adombrando una certa scollatura nei rapporti tra la Chiesa e i cattolici di centro sinistra. "La Chiesa - ha esordito Scoppola - non può avere la presunzione di avere la risposta definitiva su ogni questione morale e civile. Dopo le grandi aperture di papa Wojtyla su molti temi, mi pare sia in atto una forte involuzione neoconservatrice, sia sui temi della bioetica che della famiglia. C'è però la Chiesa dei vertici e la Chiesa intesa come comunità dei fedeli: non si tratta di contrapporre, ma di distinguere". Ha infine concluso, rivendicando alla vecchia DC la capacità di avere in un certo senso indirizzato il percorso della Chiesa sulla strada del riconoscimento democratico. A parte quest'ultima sibillina asserzione e l'inoppugnabile fatto che l'aborto e il divorzio divennero "diritti" riconosciuti dallo Stato durante le legislature democristiane (a meno che Scoppola intendesse i suddetti "diritti" contro la vita e la famiglia come appunto titola il libro, espressione della "democrazia dei cristiani"), stupisce che uno storico del suo calibro abbia manifestato, non solo tanto livore verso le attuali dirigenze cattoliche, ma pure tanta impreparazione circa l'istituzione Chiesa. Per dovere di correttezza e informazione è necessario acclarare certune "nebulosità" dell' intervento di Scoppola.
1) Non è vero che papa Wojtyla fece grandi aperture sui temi della bioetica e della famiglia (e se le fece, lo storico dica quali citando con precisione contesti o documenti), anzi, fino all'ultimo giorno di pontificato ribadì con fermezza i sempiterni principi della dottrina sociale della Chiesa.
2) Nel pontificato di Ratzinger non c'è stato e non c’è, alcun sconfinamento o "ruinizzazione" della Chiesa, la quale si limita, come è in suo potere e dovere, a dispensare e illuminare da buona Madre e Maestra di tutte le genti (anche dei laici), le coscienze dei fedeli assetati di verità, non solo di fede, ma anche di certezze morali e comportamentali.
3) La "presunzione"(espressione di Scoppola) della Chiesa di avere risposte definitive su questioni sociali ed etiche, non è arroganza o inconfessato desiderio di calpestare le regole della democrazia o della laicità dello stato, ma pura e semplice fedeltà a se stessa, mai supina alle mode, alle "voglie" e ai “capricci” delle masse, anche se cattoliche.
In questo scorcio di secolo dove la parolina magica più “acclamata” e invocata è: democrazia, taluni “sbadati”cattolici dovrebbero ricordarsi che la Chiesa è una Monarchia assoluta con tanto di sovrano chiamato Santo Padre, istituita, non per alzata di mano da un democratico consesso di uomini, ma da Gesù Cristo nell’ultima cena. Di conseguenza, contrariamente a quanto piacerebbe a Scoppola o a chi come lui, i precetti e in ultima istanza e sostanza: ciò che è buono e ciò che è male (categorie oramai depennate dal consorzio umano e sostituite dall’ambigua formula del primato della coscienza individuale), non può essere sancito con i criteri democratici della maggioranza, ma dallo stesso Pontefice in persona, seppure in collegialità con i suoi ministri, ma soprattutto sotto l’infallibile guida dello Spirito Santo.
Su un solo punto Scoppola ha avuto ragione, vale a dire la scollatura in atto tra la Cei e i cattolici di centro sinistra. Giusto: ma che c'entra la Conferenza Episcopale Italiana con le derive radical progressiste dei cattolici di sinistra?
Gianni Toffali

A PROPOSITO DEGLI OMICIDI SATANICI. QUATTRO AMMAZZATI A CATANZARO: L'ANTICRISTO COLPISCE ANCORA!

Non è una boutade giornalistica atta a moltiplicare le vendite, ma l'ennesima prova dell’influenza di Satana sugli eventi umani. Eppure, nonostante la moltiplicazione di omicidi e reati a sfondo satanico, tanto la magistratura, quanto l'opinione pubblica, irridono a questi fenomeni con disincanto, ironia e scetticismo. Il pensiero moderno fondato sul razionalismo, sulla negazione di Dio e delle sue creature (sataniche e angeliche), sull’esclusione dei testi sacri, della teologia e della demonologia, si è di fatto, stoltamente privato di un patrimonio di conoscenze di inestimabile saggezza. Reati perpetrati per ammissione degli stessi imputati, su commissione di Satana, vengono interpretati esclusivamente mediante le categorie della criminologia e della psichiatria. Neppure d'innanzi all'evidenza che in Italia le sette sataniche sono in continua espansione, le scienze moderne non vogliono prendere atto che Satana, non è un'invenzione della Chiesa, o una metafora del male, ma presenza reale, antagonista a Dio. La Chiesa ci ricorda che gli angeli del male, sono creature intelligentissime dotate di grandi poteri, disposti a dispensare ricchezza, successo, potere e sesso, a chiunque sia disposto a vendere l’anima dopo la morte. Persino il laico Goethe, ci ricorda che il “faustiano” patto con Satana, non è un’immaginaria invenzione letteraria, ma autentica realtà, seppur sotto le spoglie della forma romanzata. Inoltre, gli esorcisti (purtroppo intervistati solo a omicidi accaduti e mai preventivamente) hanno testimoniato che migliaia di italiani, in seguito a pratiche magiche fatte anche per gioco (tarocchi inclusi), o alla frequentazioni di maghi e cartomanti, sono successivamente rimasti vittime di disturbi e fenomeni inspiegabili. Il guaio è, che per evitare derisioni, chi si è cacciato volontariamente nelle perigliose selve oscure del satanismo, della magia e dell’esoterismo (categorie a parentela stretta), preferisce tacere, negando così una preziosa testimonianza a chi non crede nelle dimensioni dell'occulto. Pure la sottovalutazione del fenomeno da parte di alcuni uomini di Chiesa (probabilmente per il timore di essere tacciati di oscurantismo medievale) contribuisce paradossalmente alla diffusione del satanismo. Speculazioni teologiche avanzate da una stretta cerchia di teologi del passato (Clemente di Alessandria, Gregorio di Nazianzo, Gregorio di Nissa, Origene) e del presente (Von Balthasar), hanno addirittura teorizzato (purtroppo con buon seguito di discepoli) che anche satana alla fine dei tempi si potrebbe convertire (teoria dell'apocatastasi degli ultimi tempi), e che l'inferno, probabilmente, si rivelerà vuoto. Solo alla luce di tali eresie, si possono comprendere le parole di Paolo VI, quando nel 1967 a pochi anni dal Concilio sentenziò che " il fumo di Satana è entrato nella Chiesa". Per fortuna dei credenti (e anche dei laici non credenti), i Vescovi hanno da qualche anno, ordinato centinaia di esorcisti in tutte le diocesi italiane, segno tangibile di un insospettabile realtà sommersa. "La più grande astuzia del maligno è quella di farci credere di non esistere" preconizzò Baudelaire, ma il "lasciapassare" dell'incredulità dell'uomo moderno, farà sghignazzare il principe delle tenebre, "cor-regista" occulto di questo mondo, assieme alla libertà umana.
Gianni Toffali

A PROPOSITO DI SCOMUNICHE CHIESTE A DESTRA E A SINISTRA

Caro Direttore, negli ambienti cattolici italiani, a "destra", un'associazione tradizionalista veronese, ha chiesto, a causa delle ambigue prese di posizione di Prodi circa i Pacs e la fecondazione assistita, la sua scomunica; a "sinistra" (forse in ossequio alla par condicio...), padre Alex Zanotelli, ex direttore di Nigrizia, ha chiesto la scomunica per i piloti d'aereo che bombardano l'Irak. Al di là delle singole boutade, comunque degne di essere approfondite, sovviene naturale chiedersi perché la Chiesa, nonostante il codice canonico contempli chiaramente la sanzione della scomunica, dopo il Concilio Vaticano II, non ne abbia più comminata alcuna. Nemmeno in caso di aborto volontario!
A questo punto, vuoi per la restrizione del senso del peccato, vuoi per l’allargata misericordia della Chiesa, se dell’antico strumento inquisitoriale s’è persa traccia, ha ancora senso tenerlo in vita? A meno che si brandisca intidimidatoriamente come una spada di Damocle, ben sapendo che mai
fenderà!
Gianni Toffali

LETTERA APERTA AL VESCOVO DI VERONA SUI NUOVI PROGRAMMI PASTORALI

La nostra Associazione Civiltà Cristiana; vuole farsi portavoce del grande disagio che stanno vivendo molti fedeli di Verona, sacerdoti compresi, davanti al nuovo progetto che i responsabili della Pastorale diocesana stanno proponendo, insistentemente, alla nostra diocesi, anzi, a onor del vero, stanno imponendo; a tutti i parroci come normativo e vincolante a livello diocesano, con toni così perentori da far pensare a una sorta di fondamentalismo teologico davvero preoccupante.
Infatti, quello che preoccupa e sconcerta è proprio il metodo coercitivo con cui da anni si vuole imporre, non la Dottrina della Fede, ma unicamente la teologia delle scuole diocesane, ultimamente riassunta in quel libro del "Sinodo "; che vorrebbe, in pratica, sostituirsi "in toto "; al Catechismo della Chiesa Cattolica tanto raccomandato dagli ultimi due Papi! E quel che ci rammarica, Eccellenza, è il fatto che a nulla sono serviti i ripetuti appelli rivolti pure alla Sua Persona per un Suo intervento chiarificatore.
Si stanno ormai da tempo raccogliendo i frutti di questa impostazione:
continue defezioni tra il clero giovane, nel quale ha scarsa efficacia, di fronte alle prove della vita, la forza della fede che fonda le certezze della vocazione; lo sfascio delle famiglie di cui Verona detiene il primato, e l'assoluta impreparazione degli insegnanti di religione, alcuni dei quali si professano apertamente agnostici o atei, con grande sconcerto degli stessi alunni che sempre di più scelgono di rinunciare allora di religione.

In questa prima nostra lettera vogliamo riassumere alcuni aspetti di questa impostazione recentemente sanciti nel libretto "Progetto pastorale post-sinodale 2005-2008 ";, aspetti che riteniamo molto importanti perché vedono direttamente coinvolti non tanto gli adulti, ma i bambini, i più indifesi. Si tratta, infatti, della formazione in vista dei Sacramenti dell'iniziazione cristiana (Progetto pastorale pg. 17 n.3):
1. Soppressione delle classi e delle regolari lezioni di catechismo per
elementari e medie che hanno da sempre caratterizzato e ravvivato le nostre parrocchie, per sostituirle con incontri comunitari sporadici, dove non è più la figura della catechista che educa e insegna, bensì tutta la comunità cristiana. "Va sciolta la stretta corrispondenza fra percorso scolastico, età e ricezione dei sacramenti "; (doc.cit. pg.19). I bambini che non sono preparati e consapevoli non possono accostarsi alla Prima Comunione..
2. Tutto questo nell'intento di coinvolgere le famiglie nella
formazione dei loro figli. Infatti si deve passare "dal catechismo dei bambini al cammino di fede della famiglia ";(doc. p.18)
3. Il Battesimo non lo si può più amministrare individualmente, dietro
richiesta dei genitori, ma solo comunitariamente, in date prestabilite da ogni parroco perché "sia evidente che è la comunità che accoglie i nuovi venuti e non i nuovi venuti che iniziano un rapporto privato con la fede e con Dio "; (doc.cit. pg. 16).

PUNTO 1) Soppressione delle classi e delle lezioni di catechismo per
elementari e medie.
Se togliamo la figura della catechista che, sotto la direzione del parroco, sia pure con tutte le lacune e le difficoltà, ha sempre costituito il motore portante della formazione sistematica dei bambini, come pensa, Eccellenza, che la comunità parrocchiale possa assumersi adeguatamente questo compito?
Questo intervento comunitario tanto invocato dove si vive la fede, e che normalmente si celebra nel "Giorno del Signore ";, la domenica, con la Santa Messa e con l'eventuale partecipazione della famiglia, (quando esiste!) rientra se mai nell'aspetto pratico della vita cristiana, nell'esperienza da vivere, nel rapporto interpersonale da riscoprire. Ma se manca l'aspetto teorico-dottrinale nel quale si spiega il perché del "Giorno del Signore ";, o il significato dell'Eucaristia, o il Mistero dell'Incarnazione ecc. si finisce per ridurre la fede a fideismo, ad una questione semplicistica dove sembra che per essere buoni cristiani basti comportarsi bene e volersi bene nella vita.
- D'altra parte per un sacerdote il dovere di dare formazione
catechistica, come quello di celebrare i Sacramenti è irrinunciabile, perché parte costitutiva del suo dovere ministeriale.
- Purtroppo il Sinodo veronese recentemente conclusosi ignora
totalmente questo aspetto fondamentale e si apre invece a un "Annuncio "; generico, vago, dispersivo e sicuramente perdente, sottovalutando l'importanza dei sacramenti dell'iniziazione cristiana come valore "salvifico ";, e facendone parte di un percorso generico di formazione lasciato alla cura arbitraria delle famiglie che, purtroppo, per molti bambini, neppure esistono. Cosa possiamo sperare di raccogliere domani, se adesso seminiamo il "nulla "; o al massimo solo sociologia e buonismo, nell'anima dei nostri fanciulli?
Preparazione e consapevolezza dei bambini. Siamo tutti convinti che per
accostarsi ad ogni Sacramento, e ancor più ai Sacramenti dell'Iniziazione cristiana, sia necessaria una preparazione.
- Ora, chi prepara il bambino se, nel nuovo progetto, si vogliono
sopprimere le lezioni di catechesi?
- E come verrebbero costituiti quei "gruppi "; che seguono
cammini diversi, al di là delle classi e dell'età, in vista di ricevere l'Eucaristia? Si dividono i più bravi dai meno bravi?
- Non si venga a dire che in quella mezza giornata mensile dedicata
all'incontro comunitario che dovrebbe sostituire la catechesi, si compiranno meraviglie!!
In quanto poi, al fatto che i bambini devono essere "consapevoli "; del Sacramento, quanti di noi adulti che riceviamo da anni l'Eucaristia siamo davvero consapevoli di ciò che stiamo compiendo? Sono veramente consapevoli certi preti quando, alla Consacrazione, neppure si inginocchiano, e si guardano attorno distratti anziché contemplare il "Mistero Umano-Divino "; che si compie tra le loro mani?
San Pio X che aveva favorito l'accesso alla Prima Comunione ai bambini fin dai 7 anni, non temeva affatto di affermare che per un bambino la consapevolezza doveva consistere solo nel saper distinguere il pane normale da quello consacrato, perché, in quanto a tutto il resto, ci avrebbe pensato Gesù stesso a riempire la sua anima di Grazia, di luce e di sante ispirazioni. Infatti, non dice il Catechismo perenne che i Sacramenti agiscono, con le dovute disposizioni personali previste dalla Chiesa, "ex opere operato? "; C'è il rischio di considerare la Chiesa come una qualunque struttura umana governata da una mentalità efficientista e pragmatica dove trionfa solo la nostra capacità, personale o comunitaria, di decidere, di comprendere, di discernere, di stabilire, di omettere ciò che dà fastidio o ciò che il prurito di novità vorrebbe cancellare, ignorando l'azione gratuita di Dio nell'anima delle persone, di questo nostro Uomo-Dio meraviglioso che ci ama tanto, e si degna di entrare nelle nostre anime, così inaridite, così razionaliste, così miscredenti, così imbevute di eresia da non credere più che esista l'Inferno per tutti coloro che tradiscono Gesù Cristo e la sua Chiesa!

PUNTO 2° - Responsabilità della famiglia. Noi siamo convinti che, se la
famiglia e la comunità sono primarie nell'accompagnare la crescita spirituale del bambino, non per questo è da tralasciare l'insegnamento sistematico (magari in modo moderno, vivace e interessante), della dottrina cristiana, da parte di catechisti ben preparati, orientati dai rispettivi parroci. D'altra parte non è certo una novità il fatto che le parrocchie abbiano sempre cercato di coinvolgere le famiglie nella formazione dei propri figli, con incontri di vario genere, ora impegnativi, ora festosi, senza per questo abolire il regolare catechismo!
- Con le famiglie disastrate che ci ritroviamo al giorno d'oggi,
con i genitori che neppure vanno ai colloqui con i docenti a scuola, siamo proprio così ingenui da credere che i genitori siano disposti, al di là della loro effettiva preparazione che è tutta da verificare, ad assumersi questo compito?
- Davanti a una decisione così importante per la coscienza e la vita
delle nuove generazioni, sono state interpellate e consultate le famiglie prima di scaricare su di esse, arbitrariamente, una responsabilità del genere, sapendo che per molti bambini la famiglia neppure esiste?
- Com'è possibile che pochi responsabili in diocesi detengano
tutto questo potere, al punto da decidere loro al posto dei genitori le scelte più appropriate per la formazione dei loro figli?

PUNTO 3° - Quando il Battesimo? Per quanto riguarda il Battesimo, è la
solita questione:
- è più importante la decisione della comunità o quella di Dio che
vuole arricchire al più presto della sua grazia l'anima della creatura appena nata? Il Battesimo è un dono gratuito di Dio, come il latte materno che si riceve gratuitamente dall'amore della madre senza esserne neppure consapevoli!
Col Battesimo non si entra semplicemente in una comunità, ma si
entra primariamente nella Chiesa, Corpo Mistico di Cristo, e l'anima, divinizzata, diventa tempio della SS.ma Trinità.
- Oggigiorno si presentano situazioni tali nelle famiglie da
sconsigliare, se non addirittura impedire la celebrazione comunitaria del Battesimo. In tutti i casi, è sempre prioritario il diritto del bambino a ricevere il battesimo rispetto alla partecipazione della comunità.
- Dio offre gratuitamente perché è Amore, ma non ci toglie la libertà,
non ci impedisce di rinnegare, in qualunque momento, il Battesimo e lo stesso Dio, e di adorare il diavolo, se lo vogliamo!

Con un programma del genere, a cui è d'obbligo fare riferimento per ogni iniziativa pastorale e che viene ostentato come grande conquista sinodale per tutta la città e diocesi, è ancora lecito ritenersi "cattolici "; qui a Verona?
Davanti a fatti così gravi che potrebbero avere delle ripercussioni disastrose su intere generazioni dalle quali molto difficilmente ci si può risollevare, è doveroso ricordare a tutti, in particolare ai sacerdoti che, pur mantenendo rispetto e riverenza verso l'Autorità ecclesiastica costituita, esiste anzitutto il dovere di obbedire a Dio piuttosto che agli uomini, laddove la coscienza individuale e il senso di fede del popolo cristiano ravvisano un grave pericolo per la Fede di tutta la comunità.
Questo era nostro dovere di coscienza esprimere, mentre Le rinnoviamo, Eccellenza, i segni della nostra riverenza come Pastore della nostra Diocesi.
Gianni Toffali

L'INCONGRUENZA DEI CATTOLICI PROGRESSISTI

Caro Direttore, da cattolico non comprendo i cattolici. I reiterati appelli del Santo Padre e dell'intera galassia cattolica, per far inserire nella futura Carta Costituzionale Europea i riferimenti alle radici giudaico cristiane, suonano alquanto singolari e parziali. Dal momento in cui le dirigenze cattoliche italiane, sia religiose che politiche, hanno bellamente accettato senza alcuna remora il principio della laicità dello stato, sancita nella stessa costituzione italiana e da due concordati, non capisco l'accanimento per un diversa impostazione della futura costituzione europea. Un granello di coerenza intellettuale, vorrebbe che prima di rendere lindi i panni europei, si pulissero i panni sporchi in casa propria, qualora la compatibilità tra laicità e cristianità risultasse “rivedibile”. Che significa allora questa levata di scudi contro la laicità europea? Si è mai sentita una sola voce cattolica metterla in discussione nel nostro paese? Giustificherei meglio i due pesi e le due misure, se prima di gridare al tradimento delle radici cristiane in Europa, si osasse infrangerla in Italia, dichiarandone espressamente l'incompatibilità con i valori cristiani. Ma è chiaro che nessun cattolico rischierebbe le forche caudine delle formazioni laiciste. Mi sorge il sospetto che per attenuare malcelate frustrazioni di coscienza e ripensamenti tardivi (sono infatti molti i cattolici che vivono nel dubbio che la laicità sia cosa buona), il cattolicesimo italiano stia tentando di rifarsi una verginità fuori dal proprio talamo nazionale. Un atteggiamento che mi ricorda chi fa molto volontariato fuori casa, ma se ne infischia di chi vive accanto.
Gianni Toffali

LA CONDANNA A MORTE DEL PASTORE AMERICANO

Caro Direttore, per la messa a morte del militante antiabortista americano, l'ex pastore presbiteriano Paul Hill, reo di aver ucciso nel 1994 un medico abortista e la sua guardia del corpo, nessuna mobilitazione di piazza e nessun battage mediatico contro l'esecuzione. Nessuno, proprio nessuno, ha gridato la propria indignazione! Un imbarazzante velo pietoso è stato steso su questo singolo caso. Forse perchè non disponeva dei "requisiti" indispensabili per garantirsi la solidarietà dell'opinione pubblica e dei tanti che si strappano le vesta quando Caino viene “toccato”? Purtroppo per lui, non godeva delle "attenuanti" che tanto inteneriscono le giurie e le masse popolari: non era nero, povero, reietto e discriminato! Colpe imperdonabili! Ma la colpa più grave non è tanto l’aver ammazzato un rispettabile medico che esercitava amorevolmente la sua professione, ma quanto l’aver osato con il suo gesto estremo, mettere in discussione i "diritti" umani e civili garantiti dalla costituzione, aborto compreso. Certa "solidarietà" (contro le esecuzioni capitali) è simile alla legge: è uguale per tutti, ma solo a parole.
Gianni Toffali

IDOLATRIA DELLA LAICITA'

Ho il sospetto che l’idolatria della laicità, soffi sempre più forte. I sistematici tentativi del Santo Padre di convincere l'Europa ad inserire le radici cristiane nella futura carta costituente, rappresentano la migliore cartina di tornasole di quanto il pensiero cristiano sia percepito non tanto come una risorsa supplementare ai valori laici, ma addirittura una limitazione. Eppure chi aborrisce qualsivoglia riferimento religioso dimentica che l'agnosticismo e l'ateismo hanno generato sistemi totalitari mostruosi.
La storia dimostra che il principio di laicità è solo la maschera del laicismo, a sua volta maschera dell’ateismo, nonché della negazione di Dio, della ragione e dell'uomo stesso.
E' innegabile che tutti i regimi atei, spogliando l'uomo della sua veste soprannaturale, lo hanno ridotto a strumento ed oggetto da usare per fini "altri", salvo sbarazzarsene una volta inutile o scomodo, non a caso tutte le rivoluzioni hanno "mangiato" i loro figli.
I falsi miti umanitari incardinati alla sola ragione umana ne sono la funesta conferma: nessuna società perfetta è mai stata realizzata, se non al prezzo di morte e sangue. Il Santo Padre invece ci ricorda invece che la Chiesa cattolica ha rappresentato l'elemento unificante dei popoli europei durante molti secoli, missione che rimane centrale anche oggi per far si che i credenti siano fonte inesauribile di spiritualità e fraternità.
Nella costruzione dell'Europa di oggi e domani, è indispensabile per operare a servizio dell'uomo quella ispirazione spirituale che trova nel Vangelo una sicura garanzia a vantaggio della libertà, della giustizia, della pace di tutti, credenti e non credenti.
Privarci di questo patrimonio spirituale che conferisce ulteriore dignità all’uomo, sarebbe davvero una grave perdita per l'umanità.
Gianni Toffali

L’OSCURAMENTO DI RADIO TELEPACE

E' facilmente intuibile che dietro le quinte del recente oscuramento di Radio Telepace nella città di Roma, si nasconda il solito malcelato livore anticattolico. Poco valgono sul piano tecnico e normativo le giustificazioni che le autorità competenti hanno addotto per motivare lo smantellamento del ripetitore radiofonico.
Suona ridicolo che su migliaia di impianti di trasmissione radio, solo Radio Telepace non sia risultata in regola con le disposizioni vigenti. Questa l'ufficiale versione di facciata, ma la realtà è tristemente nota: mettere il bavaglio e boicottare con tutti i mezzi, leciti o illeciti, lo spirito libero delle voci cattoliche. Radio Telepace, emittente cattolica veronese che da più di vent'anni segue il Santo Padre in tutto il mondo portando la Sua voce nelle case di tutti gli italiani, è stata colpita a motivo della sua "vulnerabilità": nessuna potente lobby o interessi forti alle sue spalle, ma solo preghiere ed offerte libere.
Ma Radio Telepace è solo l'ultima delle "vittime" perseguitate dalla cultura anticlericale. Chi non ricorda due anni or sono i tentativi di processare Radio Vaticana per inquinamento elettromagnetico? Medesime forche caudine erano state riservate anche a Radio Maria per analoghe questioni.
E' innegabile che oggi come non mai, è in corso una silenziosa aggressione anticattolica, atta ad ammutolire o deformare quelle verità sull'uomo che provengono da Cristo e dalla Chiesa, incarnate e veicolate in questo terzo millennio anche grazie ai nuovi strumenti di comunicazione di massa come radio, televisione e stampa.
Purtroppo la stragrande maggioranza dei cattolici ha bellamente bevuto quel pregiudizio collettivo, secondo il quale i mezzi di informazione cattolici sono poco obiettivi e poco pluralisti. E' una leggenda metropolitana creata ad arte dalla solita subdola e mimetizzata cultura anticlericale che ipocritamente cita in continuazione il pluralismo"Volterriano", ma poi nella realtà, lo nega nei fatti.
Gianni Toffali

I NON CRISTIANI POTRANNO ENTRARE ANCHE LORO NEL PARADISO CRISTIANO

All'indomani dell'elezione del nuovo Papa, sugli organi di informazione veronesi il rabbino di Verona Crescenzio Piattelli, si è detto scettico della scelta aggiungendo che "il Cardinale Ratzinger è ben conosciuto per la sua intransigenza contro i non battezzati. Così almeno si espresse nella dichiarazione del 2000 in cui ribadiva l'assunto medioevale della Chiesa:" Extra ecclesia nulla salus", cioè, fuori della Chiesa non c'è salvezza".
Si evince che il rabbino Piattelli, nonostante Verona sia all'avanguardia sul campo del dialogo interreligioso, non conosca affatto la teologia cattolica. Anche se ad una prima lettura la locuzione può apparire integralista e medioevale (ammesso che il medioevo cattolico sia tutto da buttare), l'affermazione, spesso ripetuta dal Padri della Chiesa (Ratzinger non ha fatto altro che ripeterla), va formulata in modo positivo.
Semplicemente significa che ogni salvezza viene da Cristo-Capo per mezzo della Chiesa che è il suo Corpo. Il Catechismo della Chiesa Cattolica ai cap. 846/847 afferma "che il santo Concilio insegna, appoggiandosi sulla Sacra scrittura che la Chiesa pellegrinante è necessaria alla salvezza. Infatti solo Cristo è il mediatore e la via della salvezza; ora egli, inculcando espressamente la necessità della fede e del battesimo, ha insieme confermata la necessità della Chiesa, nella quale gli uomini entrano mediante il Battesimo come per la porta. Perciò non potrebbero salvarsi quegli uomini, i quali, non ignorando che la Chiesa cattolica è stata da Dio per mezzo di Gesù Cristo fondata come necessaria, non avessero tuttavia voluto entrare in essa o in essa perseverare...
Questa affermazione non si riferisce a coloro che, senza loro colpa, ignorano Cristo e la Chiesa: infatti quelli che senza colpa ignorano il Vangelo e la sua Chiesa, e tuttavia cercano sinceramente Dio, e sotto l'influsso della grazia si sforzano di compiere con le opere la volontà di Dio, conosciuta attraverso il dettame della coscienza, possono conseguire la salvezza eterna".
I non cristiani si mettano quindi il cuore in pace, se nella vita si comporteranno bene, entreranno anche loro con tutti gli onori, nel paradiso cristiano.
Gianni Toffali

BOIATE ISLAMICHE

Mario Scaloja, presidente della Lega Musulmana d’Italia ha affermato che “se per i cattolici l’individuo è già tale al momento del concepimento e per gli ebrei lo diventa pienamente solo con la nascita, per noi l’embrione non è già individuo completo, non è già persona e che secondo quanto è rintracciabile dal Corano, l’embrione non è ancora un individuo a pieno titolo prima dei 40 giorni”. Ma se il Dio delle 3 religioni monoteiste è unico, come sono possibili 3 differenti posizioni? E’ stato Dio a spiegarsi male, o qualcuno dei suoi figli ebrei, cristiani o musulmani, è da bocciare per insufficienza esegetica dei testi sacri?
Gianni Toffali

PSEUDO CATTOLICI ITALIANI (I SOLITI PROGRESSISTI)

A giudicare dal comportamento di non pochi cattolici che si esprimono e muovono in assoluta controtendenza rispetto alle direttive e al magistero della Chiesa, è ardito ipotizzare la nascita di una nuova generazione di cattolici “volterranei”? Un ossimoro, filosoficamente parlando, ma l’illuministica “convinzione” assimilata e fatta propria da tanta parte del mondo cattolico, “non sono d’accordo con le tue idee, ma mi batterò affinché siano affermate”, è una consistenza a cui la Chiesa dovrebbe prestare maggiore attenzione. Ritenersi cattolici adulti, non è un isolato caso di altezzosa autopersuasione alla Romano Prodi, ma “sentire” generalizzato di numerosi fedeli. La cartina di tornasole dello scollamento in atto tra fede e cultura in seno alla policromatica realtà cattolica, è rappresentata dai media italiani. In questi giorni di campagna referendaria, l’ex vicepresidente delle Acli Antonio Tombolini dai microfoni di radio Radicale e dalle pagine di alcuni quotidiani nazionali, sta esortando i cattolici italiani a recarsi alle urne per votare si ai 4 quesiti che chiedono l’abrogazione della legge 40 sulla procreazione assistita. Il cattolico praticante Giulio Andreotti, all’esortazione del Cardinale Ruini di disertare le urne referendarie, ha polemicamente chiosato che in ossequio alla CEI non andrà a votare, ma senza capire perché. Lo storico della Chiesa Alberto Melloni, dalle pagine di un noto quotidiano, si dice inoltre convinto che dietro le quinte della Chiesa Cattolica conservatrice di Giovanni Paolo II, molti prelati e sacerdoti stiano covando malesseri e malumori pronti ad esplodere appena le condizioni lo permetteranno (Concilio Vaticano III?). Secondo Melloni, una Chiesa nuova, aperta alla libertà di ricerca, alle coppie di fatto, ai divorziati, agli omosessuali, ecc…sta impazientemente scalpitando all’ombra di San Pietro. Non c’è dubbio che gli strumentali tentativi di “intorbidamento” della Chiesa Cattolica operati da troppi sedicenti cattolici siano finalizzati a confondere le idee e seminare zizzania, ma ciò che inquieta è che le suddette “aperture” siano condivise ed auspicate da non pochi ambienti cattolici. La sensazione (da non confondere con la nostalgia...) è che la dissoluzione del partito unico dei cattolici, a suo tempo sdoganata e benedetta dalle gerarchie Vaticane, e la conseguente diaspora dell'elettorato scudocrociato all’interno delle diverse entità politiche, abbia, per infausta eterogenesi dei fini, devitalizzato quel buon lievito che avrebbe dovuto ammantare la politica italiana, seppur laicamente, di valori cristiani. Il rischio è che il prototipo del cattolico volterriano, dopo aver già dato pessima prova della sua “ibridità”, favorendo negli anni settanta e ottanta le vittorie referendarie dell’aborto e del divorzio, commetta ora i medesimi errori (se di errori si può parlare...)concettuali. Non sarà opportuno che i cattolici volterranei, prima di abbracciare ad occhi chiusi ideologie laiciste assai poco cristiane, recitino qualche preghiera per impetrare saggezza, e magari dopo, diano una rispolverata allo sconosciuto Catechismo della Chiesa Cattolica?
Gianni Toffali

LA VISITA DEL VESCOVO DI VERONA NELLA SINAGOGA

Domenica 16 gennaio nella ricorrenza della Giornata del dialogo, il Vescovo di Verona, Padre Roberto Flavio Carraro, in visita al tempio ebraico veronese ha detto che “nei confronti degli ebrei i cristiani hanno delle colpe che esigono pentimento e richiesta di perdono. Per questo ti chiedo perdono, o Dio, perché abbiamo insegnato il disprezzo per Israele il tuo popolo, convinti di essere noi il vero Israele”. Parole, francamente sibilline. Padre Flavio dovrebbe ricordarsi che gli ebrei sono stati massacrati dai nazisti non per motivi religiosi, bensì razziali e che la Chiesa cattolica in quel contesto storico, difese e nascose migliaia di ebrei dalle grinfie di Hitler. Altra cosa, sono state le naturali e fisiologiche diatribe tra cattolici ed ebrei di ordine teologico, tutt’oggi aperte. Confondere i due piani, è fare un torto alla verità storica e, paradossalmente, prestare il fianco ai nemici del dialogo interreligioso. Per evitare malintesi o equivoci interpretativi (i tradizionalisti cattolici veronesi hanno infatti celebrato una messa in “riparazione” alla visita del Vescovo al tempio ebraico), sarebbe opportuno che il Vescovo di Verona indicasse con chiarezza in quale ricorrenza i cristiani si sono macchiati di colpe cosi gravi da dover chiedere perdono, e soprattutto spiegasse la frase: ”abbiamo insegnato il disprezzo per Israele il tuo popolo, convinti di essere noi il vero Israele”. Ma la Chiesa cattolica, è non è, il vero Israele, e Gesù Cristo, è non è, la Via, la Verità e la Vita?
Gianni Toffali

LA LACRIMAZIONE DELLA MADONNINA DI CIVITAVECCHIA

A 10 anni dalla lacrimazione della Madonnina di Civitavecchia che dal febbraio 1995 lacrimò 14 volte, il Vescovo Girolamo Grillo ha diffuso in questi giorni un dossier (sul sito www.civitavecchia.netfirms.com) dal quale emerge che non c’è spiegazione umana per il “miracoloso” fenomeno. Come era facilmente prevedibile, i soliti soloni dell’intellighenzia laica hanno iniziato a sbeffeggiare i cristiani accusandoli di superstiziosa ingenuità.
Ma con quale coraggio i negatori di Dio e del trascendente possono esprimere giudizi così tranchants, quando essi stessi per primi prestano fede a qualsivoglia amenità di origine umana? Fa ridere a crepapelle scoprire che, come profetizzò Dostoevskij: “chi non crede in Dio, finisce con il credere in tutto”. Oroscopi, tarocchi, potere delle pietre e delle piramidi, pensiero positivo, viaggi astrali, reincarnazione, metempsicosi, spiriti guida, omeopatia, energia Reiki e corbellerie di ogni risma, ovvero, l'armamentario perfetto, del perfetto credulone! E poi qualcuno ha la faccia tosta di affermare che il trionfo dell’illuminismo e della ragione ha fatto piazza pulita del presunto oscurantismo medievale cristiano. Se questi sono i risultati, maghi, cartomanti e ciarlatani…ringraziano di cotanta e “generosa” (per le loro tasche), moderna credulità.
Gianni Toffali

IL DESOLANTE SILENZIO DI TROPPI CATTOLICI (PROGRESSISTI)

In questi giorni natalizi per non “fare torto ad alcuno”, si sta molto discutendo sull’opportunità o meno di sostituire il presepe, e addirittura lo stesso Gesù, con altre “virtù” o favolette teologicamente più corrette. Non si è sentito però, un solo cattolico, gridare che Gesù è veramente il Figlio di Dio. Al massimo si sente dire che il bambino rappresentato nel moderno presepe del terzo millennio, è l’emblema della tolleranza, dell’amore e del “volemose ben”. Ma nel tempo del dialogo e del confronto interreligioso, si rischia un rogo o un taglio alla gola domandarsi perché mai l'Arcangelo Gabriele (durante la dettatura del Corano) rivelò a Maometto che Gesù Cristo non era il figlio di Dio, ma un semplice profeta? Qualunque persona intellettualmente onesta dovrebbe porsi alcune ragionevoli domande. Quale delle due religioni ha barato? Ha mentito Gesù a proclamarsi figlio di Dio, o Maometto a proclamarsi l’ultimo profeta intronizzato da Allah? Oppure sono false entrambe le religioni? Su queste complesse questioni, sia i teologi cristiani sia gli imam islamici, hanno steso di comune accordo, un velo pietoso. Si capisce il silenzio degli islamici, che essendo ancora in minoranza (in Italia) non hanno interesse alcuno a fomentare infruttifere diatribe, ma “l’eccesso di prudenza” della Chiesa Cattolica sta involontariamente facendo il gioco di chi vorrebbe porre tutte le religioni sullo stesso piano. Scontato che la questione della “Verità” non si deve fermare solo al confronto con l’Islam, ma estendere anche a tutte le altre religioni del mondo. Forse pochi hanno notato che il processo di “egualitarismo religioso” in atto evoca in maniera impressionante il punto 675 del Catechismo della Chiesa Cattolica che parla chiaramente di “impostura religiosa che offre agli uomini una soluzione apparente ai loro problemi, al prezzo dell’apostasia dalla Verità”. Un’apostasia che si sta silenziosamente e subdolamente manifestando, non tanto per l’infiltrazione talvolta spinta delle altre religioni o dai nemici laicisti della Chiesa (questi ultimi più agguerriti che mai), ma “grazie”al desolante silenzio di troppi cattolici.
Gianni Toffali

GAY, OMOSESSUALITA' E PECCATO

Buttiglione per conservare il posto di commissario europeo, ha dovuto scusarsi con gli omosessuali per aver usato impropriamente il termine peccato. Il Catechismo della Chiesa Cattolica al punto 2357 precisa: "Appoggiandosi sulla Sacra Scrittura, che presenta le relazioni omosessuali come gravi depravazioni, la Tradizione ha sempre dichiarato che gli atti sessuali di omosessualità sono intrinsecamente disordinati. Sono contrari alla legge naturale. Precludono all'atto sessuale il dono della vita. Non sono il frutto di una vera complementarietà affettiva e sessuale. In nessun caso possono essere approvati". In effetti il termine peccato non è menzionato, ma le locuzioni "gravi depravazioni" e "atti intrinsecamente disordinati", seppur implicitamente, lo includono. Se non fosse peccato, il suddetto punto non sarebbe stato pubblicato e non avrebbe ragion d'essere. Solo una questione terminologica dunque, tuttavia suggerita dalla saggezza dei redattori del Catechismo per non colpevolizzare eccessivamente chi pratica l'omosessualità. Ma soprattutto per far comprendere che si può essere omosessuali, senza necessariamente diventare peccatori. Infatti al punto 2359 il Catechismo afferma che "Le persone omosessuali sono chiamate alla castità". Nessuna condanna quindi per l'errante, ma solo per l'errore.
Gli omosessuali sono "avvertiti", se riusciranno ad indossare illibate cinture di castità, non saranno più ascrivibili alle categorie dei peccatori e dei depravati. Un solo problema: ma l'amore platonico, è di questo mondo?
Gianni Toffali