mercoledì 19 gennaio 2011

L'IPOCRISIA DI FAMIGLIA CRISTIANA

La portavoce dei cattolici adulti italiani, vale a dire Famiglia Cristiana, ha affermato che "Nella vicenda della minorenne Ruby, marocchina che si tentò di far passare per nipote del Presidente egiziano, risalta la personalità di un politico che, forse, ha sbagliato secolo, immaginandosi simile ai signori rinascimentali ai quali tutto era permesso, grazie all'assenza di un'opinione pubblica informata e all'acquiescenza delle gerarchie circostanti". Per l’ennesima volta il settimanale dei Paolini pluricommissariato dal Vaticano per posizioni contrarie al Magistero, ha avuto la spudoratezza di condannare tout court il “donnaiolo” Berlusconi ancor prima di attendere la sentenza. Che il direttore Sciortino amasse la politica più della teologia, e i partiti di sinistra più del Pdl, è cosa nota, ma che fosse stato nominato dallo Spirito Santo novello Torquemada con licenza di rogo, questo ancora non si sapeva. Il prete che ama vestirsi in giacca e cravatta (quasi fosse umiliante portare il clerygman) dovrebbe sapere che l’uomo di chiesa deputato ad ammonire un peccatore è il suo confessore o il suo direttore spirituale! Il moralizzatore Sciortino, dovrebbe inoltre essere a conoscenza che la superbia, vale a dire il credersi pari a Dio (e quindi in potere di dispensare giudizi e condanne definitive) è il primo dei sette vizi capitali. Gli “avvoltoi” che non sono riusciti ad abbattere Berlusconi, né con l’esito delle urne elettorali, né con la strumentalizzazione degli studenti, né con il 14 dicembre, né con le toghe rosse, né con le donne, né con i moralismi d’accatto, si devono rassegnare al fatto che che è meglio un (presunto) puttaniere che fa buone leggi a favore della famiglia, piuttosto che un ipocrita baciapile che vorrebbe concedere diritti a chi per egoismo non si vuole sposare, o peggio, ai “diversamente orientati”. Chi dell’opposizione è senza peccato (leggasi di sesso, magari con trans e sodomiti) scagli la prima pietra, se ne ha il coraggio!




Gianni Toffali Verona

giovedì 6 gennaio 2011

CORANO SATANICO

Natale 2010: davvero fruttuoso per l’islam. In Iran, Irak, Siria, Libano, Africa del Nord, Filippine, Indonesia, Pakistan ed Egitto, i seguaci di Maometto hanno mandato al Padreterno centinaia di “cani infedeli”.




Poco importa che tra gli apostati figurassero donne e bambini, l’importante era dimostrare la superiorità del Corano rispetto alle inattendibilità dei Vangeli. Riferendosi alla strage di Alessandria, il Santo Padre ha osservato che:



«davanti a questa strategia di violenze che ha di mira i cristiani, e ha conseguenze su tutta la popolazione, prego per le vittime e i familiari, e incoraggio le comunità ecclesiali a perseverare nella fede e nella testimonianza di non violenza che ci viene dal Vangelo. Penso anche ai numerosi operatori pastorali uccisi nel 2010».



L’imam di Al Azhar, sceicco Ahmed El Tyeb, ha risposto definendo le dichiarazioni di Benedetto XVI un «intervento inaccettabile negli affari dell'Egitto». Dettaglio che la dice lunga sul concetto di rispetto umano professato dall’islam.



Una volta per tutte la Chiesa Cattolica dovrebbe dichiarare pubblicamente ai fedeli ciò in realtà pensa privatamente, vale a dire che il Corano non è stato dettato a Maometto dall’Arcangelo Gabriele (in questo caso il libro sarebbe sacro, veritiero e portatore di pace), bensì da qualche entità maligna che si è palesata sotto le mentite spoglie di un angelo di luce. Basti chiedere a qualsivoglia esorcista o sacerdote serio per averne conferma. Se non ci si ficca in testa questa banale verità, si continuerà a spiegare la brama di sangue insita nel dna dell’islam, con una serie di inconcludenti analisi sociologiche che lasceranno il tempo che trovano.



Si continuerà a dire che gli integralisti e i kamikaze usano la religione per fini altri, che i veri islamici predicano la pace e la tolleranza e che le cause del terrorismo sono imputabili alla povertà. Baggianate!!!



La soluzione? Elementare: evangelizzare e convertire chi non ha avuto la fortuna di conosce Cristo, la Via, la Verità, la Vita.

Tutto il resto, a partire dal cosiddetto dialogo interreligioso, per passare dalle marcette della pace e per finire con lo spirito di Assisi, è improduttiva perdita di tempo e di vite.



Gianni Toffali