sabato 10 gennaio 2009

Dalai Lama? No grazie.

Nei giorni scorsi il capo dei monaci buddisti tibetani Tenzin Gyazo ha visitato in nostro paese, ma lo stato italiano e il Vaticano non hanno voluto incontrarlo. Mentre è “comprensibile” l’atteggiamento del governo italiano che per motivi di real politic (timore di perdere scambi commerciali) si è arreso al diktat del regime cinese che ne aveva “sconsigliato” l’accoglienza, il diniego di Benedetto XVI è stato più legittimo che mai. Se papa Ratzinger avesse incontrato la quattordicesima reincarnazione del Dalai Lama, avrebbe trasmesso all’opinione pubblica la convinzione che la teoria della metempsicosi o trasmigrazione della anime, sia autentica. Gli italiani, si sa, hanno le idee poco chiare in fatto di religione, basti pensare che il 30% dei cattolici e una percentuale ancora più alta di atei e agnostici credono nelle reincarnazione. Il pontefice ha dunque fatto benissimo a mettere il bastone tra le ruote a quella sottile “eresia” che serpeggia in Europa. La quale vorrebbe attribuire medesima dignità veritativa a tutte le religioni con il chiaro intento di negare la divinità di Gesù Cristo, unico Salvatore del mondo.Gianni Toffali

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