sabato 10 gennaio 2009

Medjugorje

Nell’universo cattolico sta accadendo un fenomeno che viene completamente snobbato dai media laici, e fatto ancor più inquietante (Radio Maria a parte) pure da quelli cattolici. Mi riferisco ai milioni di pellegrini di tutto il mondo che ormai da anni si recano Medjugorje. In questa sconosciuta località della Bosnia Erzegovina, nel lontano 1981 la Santa Vergine apparve a sei adolescenti. I messaggi della Madonna che durano ininterrottamente da 26 anni invitano l’umanità alla conversione, alla preghiera, alla pace e a credere all’esistenza di satana. Per accertare la veridicità dei veggenti, la Chiesa Cattolica ha istituito un’apposita commissione composta da medici e uomini di scienza. Dopo analisi di ogni sorta l’equipe è giunta alla conclusione che i fenomeni riscontrati sui veggenti durante le apparizioni (ad esempio che la lingua vibra, ma non emette alcun suono), non sono scientificamente spiegabili. Il caso Medjugorje ha fatto ulteriormente parlare di se quando i veggenti hanno rivelato che la”Signora” ha affidato loro dieci segreti (tra cui uno terribile che riguarderà le sorti dell’umanità) che dovranno svelare al mondo pochi giorni prima che si avverino. Molti uomini di Chiesa, increduli dinnanzi ad una Madonna tanto “chiacchierona”, quanto “apocalittica” hanno liquidato Medjugorje come un panzana gigantesca per creduloni sempliciotti. Eppure il Cardinal Bertone a pag. 106 del suo Libro “L’ultima veggente di Fatima”, ha dichiarato che circa il caso Medjugorje “tutto è rinviato alle dichiarazioni di Zara dei Vescovi dell’ex Jugoslavia del 10 aprile 1991 che lascia la porta aperta a future in indagini. La verifica deve perciò andare avanti, nel frattempo sono permessi pellegrinaggi privati con accompagnamento pastorale dei fedeli a cui è possibile esprimersi con tutte le forme devozionali”. Agnostici, increduli e scettici hanno poco da sghignazzare: “Hai tenuto nascoste queste cose ai sapienti e agli intelligenti e le hai rivelate ai piccoli”. Miracolo: già duemila anni fa l’evangelista Matteo (cap11, ver 25-27) conosceva le sue “sapientissime” pecorelle ancor prima che nascessero.
Gianni Toffali

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