lunedì 26 luglio 2010

IDOLATRIA DELLA LAICITA'

Ho il sospetto che l’idolatria della laicità, soffi sempre più forte. I sistematici tentativi del Santo Padre di convincere l'Europa ad inserire le radici cristiane nella futura carta costituente, rappresentano la migliore cartina di tornasole di quanto il pensiero cristiano sia percepito non tanto come una risorsa supplementare ai valori laici, ma addirittura una limitazione. Eppure chi aborrisce qualsivoglia riferimento religioso dimentica che l'agnosticismo e l'ateismo hanno generato sistemi totalitari mostruosi.
La storia dimostra che il principio di laicità è solo la maschera del laicismo, a sua volta maschera dell’ateismo, nonché della negazione di Dio, della ragione e dell'uomo stesso.
E' innegabile che tutti i regimi atei, spogliando l'uomo della sua veste soprannaturale, lo hanno ridotto a strumento ed oggetto da usare per fini "altri", salvo sbarazzarsene una volta inutile o scomodo, non a caso tutte le rivoluzioni hanno "mangiato" i loro figli.
I falsi miti umanitari incardinati alla sola ragione umana ne sono la funesta conferma: nessuna società perfetta è mai stata realizzata, se non al prezzo di morte e sangue. Il Santo Padre invece ci ricorda invece che la Chiesa cattolica ha rappresentato l'elemento unificante dei popoli europei durante molti secoli, missione che rimane centrale anche oggi per far si che i credenti siano fonte inesauribile di spiritualità e fraternità.
Nella costruzione dell'Europa di oggi e domani, è indispensabile per operare a servizio dell'uomo quella ispirazione spirituale che trova nel Vangelo una sicura garanzia a vantaggio della libertà, della giustizia, della pace di tutti, credenti e non credenti.
Privarci di questo patrimonio spirituale che conferisce ulteriore dignità all’uomo, sarebbe davvero una grave perdita per l'umanità.
Gianni Toffali

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