Quarant'anni dopo l'uscita dell'Humanae Vitae, l'enciclica che bocciò la pillola, Papa Ratzinger ha ricordato che " i metodi che impediscono la procreazione di figli snaturano il senso ultimo del matrimonio". Tuttavia non c'era bisogno (si fa per dire) del Pontefice per affermare una verità tanto "banale" quanto lapalissiana che anche i laici avrebbero dovuto far propria, vale a dire che gli atti sessuali coniugali che precludono tramite artifizi meccanici o chimici l'apertura alla vita, inficiano l'essenza stessa del matrimonio. Eppure la cultura dominante laica (che in Italia si legge: esclusione di Dio dalla cosa pubblica), dopo aver addirittura negato l'esistenza di una legge morale naturale insita nella natura umana, è arrivata al punto di legittimare qualsivoglia forma di "giocosità sessuale", anche la più perversa. In parole semplici ha ridotto l'uso della sessualità ad un mero gioco di piacere tra persone che si usano a vicenda. Tra persone sposate, coppie di fatto o single, talvolta le differenze dell'utilizzo sessuale sono minime. L'importante è godere! Della trasmissione responsabile della prole: nessuna traccia. La cultura laica, a riprova della sua componente ideologica (leggasi anti Dio), si è persino spinta a sostenere che "l'amore" tra simili è cosa buona e giusta. Cosa che nemmeno gli animali si sono sognati di praticare. Peccato che la natura non fa sconti a nessuno. Se denatalità, malattie veneree, tradimenti e drammi famigliari impazzano, chiediamo "grazie" alle magnifiche sorti e progressive dell'osannata rivoluzione sessuale di sessantottina memoria laica.
Gianni Toffali
Scusi, ma cosa importa a Lei ed al papa di cosa fanno persone adulte e consenzienti a casa propria e nel proprio letto?
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