lunedì 26 luglio 2010

IL PIRATA SE NE É ANDATO

Caro Direttore, il Pirata se n’è andato! Tanto rapida ascesa, quanto repentina la discesa: dal podio alla polvere nello spazio di un istante. Solo pietà e comprensione per la morte di Pantani, inconsapevole vittima sacrificata sull’altare dello spettacolo, che se vinci ti osanna, che se perdi ti oblia. O numero Uno, o signor nessuno! Lo macchina dello sport, smessi i panni della sportività e della lealtà, si è trasformata in un spregiudicato mezzo per fare soldi, dove pur di vincere tutto è lecito. Nessuna differenza tra sostanze dopanti o rinvigorenti alchemici prodotti da laboratorio, tutto fa brodo…tutto è “funzionale”. Nessun sport è senza macchia, tutti sanno e tutti tacciono in un clima di vergognosa omertà generalizzata! Sorge il sospetto che persino i controlli rappresentino solo un’ingegnosa messa in scena di copertura finalizzata a “ungere”il sistema, o nella “migliore” delle ipotesi, uno strumento di ”regolazione” dei conti tra squadre e gruppi diversi. Un altro “prodotto” mediatico dello spettacolo è stato spremuto e abbandonato, avanti un altro, non c’è tempo per riflettere!
Gianni Toffali

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