I media nazionali tuonano: “Ragazzi gay fermati dai carabinieri perché si stavano baciando”, apriti cielo, metà italiani starnazzano indignati. Peccato che “non era solo un bacio sulla bocca quello che i due gay si stavano scambiando la notte scorsa nei pressi del Colosseo”, hanno sottolineato i Carabinieri che hanno denunciato la coppia sodomita per “atti osceni in luogo pubblico”. “Baciarsi – hanno tenuto a precisare - “non viola il Codice. Ma in questo caso si è trattato di un atto inequivocabilmente osceno. Il reato sarebbe stato contestato a qualsiasi coppia”. A parte che è confortante sapere che almeno le forze dell’ordine non sono state “contagiate” da quella cultura moderna che in nome dell’emancipazione sessuale post sessantottina ha soppresso ciò che un tempo veniva chiamato comune senso del pudore, la verità è che le lobby omosessuali hanno un forte potere di ascendenza sui media, sugli organi di informazione e sull’industria dello spettacolo. Ci si è mai chiesti come sia possibile che “quattro gatti gay” (da ricordare che gli omosessuali rappresentano un’infima percentuale rispetto alla normalità) riescano a far capolino nella pubblicità, nei film, nell’editoria e ovunque siano presenti grandi platee? Il fine delle lobby gay è chiaro: innanzitutto far credere che il fenomeno dell’omosessualità sia più diffuso di quanto si immagini, in secondo luogo, utilizzare lo strumento della cultura veicolata dai mass media per creare mentalità. Purtroppo non si può non ammettere che tale strategia abbia avuto successo. La cartina di tornasole è rappresentata da quella parte di non pochi italiani che magari pur dicendosi cattolici, si sono schierati dalla parte di chi si lascia andare ad atti contro natura, dimenticando il monito di San Paolo:” Non illudetevi: né immorali, né idolàtri, né adùlteri, né effeminati, né sodomiti, né ladri, né avari, né ubriaconi, né maldicenti, né rapaci erediteranno il regno di Dio”. Parole inequivocabili, eppure, a guardarsi in giro, “l’onda gay” sembra avanzare più che mai. Questione di tempo, prima o poi, il Redde Rationem, arriva per tutti!
Gianni Toffali
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