Peccato: parola scomparsa dal lessico degli italiani! Eppure, è una realtà molto “praticata”, solo che chi pecca, spesso, manco sa di farlo, o meglio: ne è inconsapevolmente indotto. A scanso di equivoci, va ricordato che la scelta di compiere atti contrari al bene, è deliberatamente individuale e soggettiva, ma talvolta la percezione del peccato viene “offuscata” da quelle che Giovanni Paolo II chiamava “strutture di peccato”. Le strutture di peccato sono quell’insieme di norme, di leggi, di comportamenti e di costumi che sotto le mentite spoglie della politica, dell’economia, della democrazia, della libertà e dei diritti individuali nascondono veri e propri attentati al bene e alla moralità pubblica. Accade cosi che a forza di ascoltare quello che i falsi emancipatori dell’umanità, vale a dire coloro che sono subdolamente riusciti a “sdoganare” atti intrinsecamente cattivi (come per esempio l’aborto e l’omosessualità) come conquiste sociali, si è generata una mentalità collettiva ignara del male in cui è caduta. Se non si recupera il senso di Dio che i laicisti hanno estromesso dalla società nascondendosi dietro il paravento della laicità, prepariamoci ad un futuro abitato da viziosi debosciati. |
Consigli per disintossicarsi dalla modernità laicista, sinistra, anticlericale e gayfila.
lunedì 26 luglio 2010
PECCATO: PAROLA SCOMPARSA
Iscriviti a:
Commenti sul post (Atom)
"prepariamoci ad un futuro abitato da viziosi debosciati"
RispondiEliminaAllora non sarà tanto male... debosciati di tutto il mondo, unitevi!
hai ragione: debosciati, UNITEVI!
RispondiEliminatra le fiamme dell'inferno, potrete sempre dire: mal comune, mezzo gaudio!
Beh con tutte 'ste fiamme sarà un buon posto per la grigliata di ferragosto!;-)
RispondiElimina